Roma, 19 mag. (askanews) – Con l’arrivo della bella stagione torna la voglia di uscire, trascorrere le giornate all’aperto, fare passeggiate o sport nel verde. Per l’occasione Unione Italiana Food, in collaborazione con il Professor Michelangelo Giampietro, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Medicina dello Sport, ha dato vita a un decalogo, disponibile sul sito www.merendineitaliane.it, per dare consigli su quale merenda scegliere.
Il professor Giampietro spiega: "Dopo questo lungo periodo di restrizione, di chiusura, finalmente riusciamo ad essere più liberi, ad andare fuori dalle nostre case e stare all’aria aperta, nei parchi, nei giardini. Stare all’aria aperta poi ci fa bene alla salute per tanti aspetti, ed è fondamentale. Riconquistare la gioia dello stare insieme, la felicità, la serenità, il piacere e il divertimento".
Specialmente per i ragazzi ed i bambini che fanno attività fisica all’aria aperta è fondamentale fare una merenda con specifiche caratteristiche nutrizionali.
"La merenda deve essere una merenda pratica, agile, facilmente digeribile, quindi con pochi grassi, più ricca di carboidrati, di zuccheri. Ci sono varie possibilità.
"La frutta fresca, di stagione, sicuramente è una valida alternativa, ma lo può essere, vista la stagione calda, anche un gelato al biscotto. Possiamo pensare anche ad un dolce da forno, se porzionato, come le merendine, può essere una soluzione altrettanto valida".
"La merendina è un prodotto sano, con ingredienti di buona qualità, con una composizione nutrizionale sufficientemente corrispondente a quelle che sono le indicazioni fornite dalle società scientifiche per quanto riguarda l’alimentazione anche dei ragazzi.
"E’ sicuramente una soluzione pratica, efficace, buona, gradita, di buon gusto, ed è una soluzione che possiamo adottare anche quando si fa dello sport, senza dover ricorrere a strane soluzioni".
E a proposito dello sport migliore da fare all’aperto, per i ragazzi, il professore dice:
"Io dico sempre che l’importante è che si faccia. Quindi non costringiamo i ragazzi a delle scelte dettate dagli adulti e dai genitori, lasciamoli liberi. Anche qui, come per l’alimentazione, variare è importante. Non bloccarli su un unico gesto, non bloccarli su un’unica disciplina sportiva".