Roma, 8 giu. (askanews) – Non si ascolta quasi mai, la Messa Glagolitica del ceco Leos Janàcek: torna a Santa Cecilia per la prima volta dal 1996 e sul podio c’è Jakub Hrusa, quarant’anni, nato a Brno in Repubblica Ceca, con un programma tutto dedicato alle musiche del suo paese. A cominciare da questo ricchissimo capolavoro per coro orchestra e solisti, scritto da Janacek nel 1926 per festeggiare l’indipendenza; il compositore, ateo, volle celebrare però le radici culturali con un testo liturgico della vecchia chiesa ceca scritto nell’alfabeto paleoslavo, il glagolitico appunto.
"E’ bellissimo fare la Messa Glagolitica qui a Roma perché è il dialogo di Janacek con il canone della messa cattolica. Aveva un rapporto ambivalente con la religione ufficiale eppure l’ultimo pezzo sinfonico che ha composto è questa messa. E’ in un’antica lingua slava, alle fondamenta di tutta la cultura slava. Per me è un bellissimo dialogo fra la cultura di una parte antica dell’Europa, e dell’altra parte. Un dialogo che porta frutti preziosi" spiega Hrusa.
Per Hrusa, direttore principale ospite dell’orchestra dell’Accademia, Roma sta diventando di casa: "Per me è un piacere suonare la musica ceca, dovunque vado oltre al repertorio canonico di Mozart, Beethoven, Brahms, Wagner o Verdi eccetera, è bello portare pezzi che per me sono di casa ma per i luoghi dove vado sono delle scoperte. Dovunque vado, e naturalmente qui a Santa Cecilia".
Popolarissimo l’altro titolo in programma, la Sinfonia dal Nuovo Mondo di Antonin Dvorak, nona ed ultima del compositore, scritta nel 1893 in un lungo soggiorno negli Stati Uniti; un ponte culturale fra la vecchia Europa e le melodie del nuovo continente.
"Immagino che nel pubblico ci sia qualcuno che ascolta questo brano per la prima volta, o che in sala ci sia il compositore e si prepari la prima; è un buon esercizio mentale, per evitare la routine e approfondire questa sinfonia" dice Hrusa. "E’ bello con Santa Cecilia perché l’orchestra non dà per nulla per scontato: passiamo lo stesso tempo ad esplorare Dvorak che ad esplorare Janacek".
Con Jakub Hrusa, tre concerti al Parco della Musica di Roma dal 9 all’11 giugno.
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