Ho letto l’intero libro del generale Roberto #Vannacci, 357 pagine di punti esclamativi, virgole dopo le avversative e una mezza miliardata di aggettivi qualificativi.
Però fra tante critiche gli riconosco un merito: essere riuscito ad accorpare le peggiori cretinate tutte insieme.
La questione davvero grave è che tutte quelle idee – in qualche modo – serpeggiano nella società. E se un generale ha deciso di pubblicarle, significa che ha sentito questo come il momento giusto per poterlo fare, per uscire allo scoperto, sicuro di trovare appoggi. E li ha trovati: lo hanno trasferito di mansione, ma rimane un capo fra i capi, nessuno ha tolto i gradi a Roberto Vannacci e nessuno lo farà, è la storia d’Italia: tutti i torturatori del #G8 a Genova hanno fatto carriera. Siamo sempre lì, non sperate che questa volta possa accadere qualcosa di diverso, anche se noi abbiamo il dovere di provarci: rompiamo le righe.