“Hill of vision” di Faenza, l’incredibile vita del Nobel Capecchi

di solobuonumore

“Hill of vision” di Faenza, l’incredibile vita del Nobel Capecchi

Roma (askanews) – Racconta l’incredibile storia di Mario Capecchi, Premio Nobel per la Medicina nel 2007, il nuovo film di Roberto Faenza "Hill of vision", nei cinema dal 16 giugno. Nel 1941, a 5 anni, il futuro scienziato rimase solo perché la madre fu arrestata dai fascisti. Si trovava in Alto Adige e visse per anni di espedienti e elemosina, con altri bambini, per strada e poi in un orfanatrofio, fino alla fine della guerra. Solo nel 1946 rincontrò la madre, che era stata internata a Dachau e non riuscì mai a riprendersi da quella terribile esperienza. Ricominciarono una nuova vita in America, nella comunità Quacchera dove vivevano gli zii: lì andò a scuola per la prima volta, deriso dai compagni, con enormi difficoltà di integrazione. Ma grazie allo zio, ad un certo punto, scoprì la passione per la scienza.

Il regista racconta: "Siamo stati molti mesi a lavorare con lui, lui è venuto in Italia, noi siamo stati in America. Gli abbiamo fatto fare un corso di psicoanalisi, perché sempre, dice ‘cosa hai fatto?’, ‘cosa ricordi’. Lui stesso non aveva mai scritto niente della sua vita, perché è un uomo molto discreto, non ama la popolarità. Piano piano, tirandogli fuori tutti i ricordi abbiamo costruito la sceneggiatura, che praticamente è scritta da lui".

"La cosa più commovente è che lui a casa, a Salt Lake City, tu entri a casa sua, a destra c’è il baule con le lettere della mamma. Gli ho detto: ma cosa fa questo baule qua? Mi ha detto: non so se un giorno lo aprirò".

Rosa Diletta Rossi, una delle interpreti del film, dice: "Questo grande senso di responsabilità, questi tre amichetti che poi a un certo punto fanno gruppo, per affrontare meglio, per sopravvivere, mi ha emozionato tantissimo". "Noi in autunno riprenderemo il film e lo porteremo nelle scuole, perché penso sia veramente importante, siccome è una storia di ragazzini, i ragazzini sono molto sensibili, si identificano con i loro simili. E quindi credo che questo film avrà molta fortuna".

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