HELLAS VERONA: LA PRESENTAZIONE DI STURARO

di solobuonumore

HELLAS VERONA: LA PRESENTAZIONE DI STURARO

Le principali dichiarazioni del centrocampista gialloblù Stefano Sturaro, rilasciate in occasione della conferenza stampa dedicata alla sua presentazione.

“Lo Juric della Primavera del Genoa e lo Juric che ho ritrovato a Verona? L’ho ritrovato cresciuto sotto tanti aspetti, come è logico che sia e come è successo anche a me. Nella mia scelta di venire a Verona Juric è stato importante. Come si è sviluppata la trattativa che mi ha portato all’Hellas? È stata molto veloce: il mister mi ha chiamato una domenica mattina e ha accelerato tutto, complice l’infortunio appena occorso a Tameze. Poi le due società hanno parlato e sono arrivato qui nel più breve tempo possibile, perché chiudere questa operazione era la volontà di tutti, la mia in primis.

Se sarò a disposizione del mister già per lunedì sera contro il Parma? Mi sento bene, sono a diposizione, ma ho bisogno di un po’ di tempo per mettere ‘benzina’ nel mio motore. Come sta reagendo la squadra alle ultime due sconfitte? Ci stiamo allenando alla grande. Abbiamo già dimenticato i risultati negativi, ma stiamo lavorando sugli errori. Sappiamo quello che abbiamo sbagliato, e stiamo lavorando su quegli aspetti. La Serie A è un campionato difficile e lo è ancora di più nel girone di ritorno. Dovremo lavorare duro per confermare un andamento che finora è stato straordinario.

Cosa cerco da questa nuova esperienza? Ho bisogno di ritrovare me stesso, di costruirmi un nuovo orizzonte. Dopo una partenza ‘sprint’, ero giunto ad un punto della mia carriera in cui non capivo più quale fosse la cosa più giusta per me. Avevo bisogno di cambiare. Per me Verona può essere un nuovo trampolino di lancio, e sento di poter dare una mano a questa squadra sotto tanti aspetti. Non sono qui col pensiero che sarò solo di passaggio: mi ritengo un grande professionista e dal primo all’ultimo minuto in cui sarò in gialloblù darò il 100% per i compagni, per la squadra e per la Società. Credo che Verona possa essere la ‘piazza’ ideale per tanti motivi: per la metodologia di allenamento, per come si sta strutturando il Club, per la squadra e per l’allenatore. Se per me può essere anche un punto di arrivo? Io spero di far bene. Se così sarà, il Verona potrà pensare anche di riscattarmi e io ne sarei solo che contento. Lavorerò perché possa accadere.

Dove posso giocare? Principalmente in mezzo al campo, di fianco al regista, ma all’evenienza, come ho già fatto, mi posso adattare. Se c’è bisogno, lo faccio volentieri. Come procede il mio inserimento in squadra? Ho ritrovato molte persone, tra giocatori e staff, con le quali avevo già condiviso anni della mia carriera. Per me è stato molto semplice inserirmi e sentirmi a mio agio.

Quale nuovo compagno di squadra mi ha impressionato di più in allenamento? Mi hanno impressionato tutti a livello fisico e mentale, si vede che hanno fatto una preparazione importante. Se il Verona sta facendo così bene negli ultimi anni è perché ci sono valori importanti. Il merito è giusto darlo a tutti, non soltanto a un singolo.

Che squadra è il Verona? La sua forza affonda le radici nel lavoro e nello spirito di sacrificio, ma anche nell’entusiasmo, contagioso. Quando sono arrivato, ho trovato tutto questo e anche di più. Questa squadra in pochissimo tempo mi ha ridato fame, energia e voglia di riscatto. Dove può arrivare l’Hellas? Il Verona è un Club in grande crescita, giovane nel nuovo ciclo che è stato aperto. Per quest’anno è difficile dire dove possiamo arrivare, perché tutte le squadre si sono rinforzate a gennaio. Sarà un girone di ritorno difficile.

Cosa mi ha lasciato la mia esperienza alla Juventus? Io lì ho cambiato modo di vedere il calcio e la vita. Sono stati quattro anni e mezzo che mi hanno fatto crescere molto, ora mi sento sicuramente più maturo. Sono stati anni intensi, duri, che mi hanno mostrato tutte le cose da una prospettiva differente.

Se la Nazionale, nella quale ho già giocato, è ancora un mio obiettivo? La Nazionale è il sogno di ogni bambino e di ogni calciatore, della Nazionale non ti stanchi mai. Ci penso io come ci pensa qualsiasi altro calciatore italiano. In questo momento non mi sento vicino a quella maglia, ma so che il lavoro paga sempre, quindi lavorerò e poi vedremo se arriverà.

Come stiamo vivendo quanto accaduto a Gresele? Purtroppo sono al corrente dell’accaduto e ne sono molto dispiaciuto. Siamo in contatto con la Primavera molto spesso, quindi ci ha toccato nel profondo. Siamo vicini al ragazzo, alla sua famiglia e a tutta la squadra di mister Corrent”

(Foto Hellas Verona)

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