Roma, 6 set. (askanews) – Gustavo Dudamel inaugura la sua seconda stagione da direttore musicale dell’Opera di Parigi con la Tosca di Puccini; la superstar venezuelana accumula gli impegni e gli onori, dedicandosi anche alla lirica oltre che al repertorio sinfonico con la sua Los Angeles Philharmonic.
"Io sento di essere uno strumento della musica che funziona come connessione. Io sono al servizio della musica", dice.
Quarantuno anni, pupillo di Claudio Abbado, una vita per la musica fin da quando ragazzino cominciò a suonare nel quadro de El Sistema, l’educazione musicale pubblica e capillare promossa in Venezuela per tutti i bambini da José Antonio Abreu.
"Io sento di essere il Gustavo di sempre, e l’unica ragione è il luogo da cui vengo, il Sistema, l’orchestra che nel mio paese mi ha dato la possibilità di crescere facendo musica con i miei compagni".
Ispirato da questi esordi, oggi Dudamel ha varato diversi programmi per l’educazione musicale dei giovani dall’orchestra YOLA a Los Angeles alla fondazione Dudamel alla direzione dell’orchestra giovanile Simon Bolivar.
"La musica per me è più che intrattenimento sociale. La musica, la cultura, l’arte sono forme di espressione umana che devono essere un diritto di tutti, tutti dobbiamo avere la possibilità di un processo creativo", dice. "L’ho fatto con l’orchestra infantile, poi con l’orchestra giovanile, siamo cresciuti creando un’orchestra che poi è diventata professionale, e poi da adulto, ed è stato tutto naturale".
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