Roma, 17 set. (askanews) – Il governo estende il green pass e vara il decreto-legge che dal 15 ottobre imporrà il certificato verde a tutti i lavoratori, del settore pubblico e privato.
Toccherà ai datori di lavoro controllare: chi non sarà in regola rischia sanzioni da 600 a 1.500 euro per il lavoratori e da 400 a 1.000 euro per gli imprenditori.
Il decreto prevede che chi non ha il Green pass al momento dell’accesso al luogo di lavoro è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione; dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Ma nei casi di assenza ingiustificata e sospensione "non sono dovuti la retribuzione né altro compenso".
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando: "Le sanzioni comportano la sospensione ma non devono avere nessun nesso con le sanzioni disciplinari attuali. Le sanzioni non devono essere agganciate o agganciatili a percorsi che portano al licenziamento".
Il premier Mario Draghi è stato chiaro: "Questo decreto è per continuare ad aprire". Ma per andare incontro alle richieste della Lega si è deciso di imporre prezzi calmierati per i tamponi, che rappresentano l’alternativa al vaccino per il green pass. I minorenni pagheranno 8 euro, i maggiorenni 15 euro, mentre chi non può vaccinarsi per motivi di salute saranno gratis. Prolungata a 72 ore la validità dei lasciapassare ottenuti dopo il test Covid, ma solo per chi fa i tamponi molecolari. Il decreto del governo invita poi il Parlamento e gli altri organi costituzionali ad "adeguare il proprio ordinamento alle nuove disposizioni".