ROMA (ITALPRESS) – La normativa sugli F-Gas “nasce con un ottimo intento: quello di far sì che ci sia una transizione verso dei gas a minore impatto ambientale”. Lo ha detto Andrea Grassi, Marketing Director di Daikin Italia, in un’intervista all’Italpress. Questi gas fluorurati, ovvero “quei gas a cui è integrato del fluoruro e che fanno funzionare tutte le apparecchiature a pompa di calore, come i climatizzatori”, hanno “un impatto ambientale oggi oggettivamente minimo e sono estremamente sicuri e versatili, contrariamente alle alternative che l’Europa in un certo senso impone”. Grassi chiarisce che “va analizzato tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla sua creazione fino al momento della sua dismissione: una pompa di calore, in generale, sostituisce una caldaia”, che “è davvero l’elemento che genera effetto serra, inquinamento e CO2”, spiega.
“La normativa, così com’è strutturata, porterebbe dei grossi rallentamenti proprio all’adozione delle pompe di calore, con un risultato di fatto controproducente rispetto a quelli che sono gli obiettivi iniziali della legge: è come se dovessimo migrare tutti verso l’auto elettrica, però senza poter usare il litio”, sottolinea Grassi.
Per ora, chiarisce, “non occorre cambiare i climatizzatori: la normativa riguarda quello che succederà nel futuro. Quando saranno presenti questi nuovi gas o dei gas simili rispetto a quelli che l’Europa sta prospettando bisognerà prendere contromisure importanti: per mantenere i livelli di sicurezza, che sono un elemento fondamentale, occorrerà” trovare delle soluzioni. “Un gas come il propano, che può essere usato in modo sicuro in determinati ambiti, se posizionato vicino alle abitazioni, può porre dei rischi per la sicurezza: ci aspettiamo che in buona parte delle installazioni correnti non sarà più possibile utilizzare un condizionatore”.
Daikin ha un “grande portafoglio di prodotti legati al trattamento dell’aria, la tecnologia è molto evoluta sotto questo punto di vista perchè ci sono dei meccanismi di filtraggio e di trattamento dell’aria più evoluti che hanno l’obiettivo di depurare profondamente l’aria che respiriamo”, spiega.
Quello della qualità dell’aria è un tema molto spinoso “soprattutto per il Nord Italia”: abbiamo una procedura di infrazione con l’Europa “proprio per il fatto che non riusciamo a garantire un’aria di qualità ai nostri cittadini. Avviene nella Pianura Padana, dove sono presenti benzene e polveri sottili. Per ‘difendersì, i cittadini possono adottare un purificatore d’aria” in ambito residenziale e, negli uffici, “utilizzare dei sistemi di trattamento dell’aria che sono equipaggiati non soltanto di filtrazione, ma anche di tecnologie per rimuovere inquinanti e virus”, sottolinea.
Per la sostenibilità, l’obiettivo è “utilizzare un pò tutto il portafoglio di soluzioni, garantendo il massimo rispetto per l’ambiente e la versatilità di utilizzo. E’ un tema molto complesso anche dal punto di vista industriale, quindi c’è una dinamica che è attualmente in essere”, conclude.
“La normativa, così com’è strutturata, porterebbe dei grossi rallentamenti proprio all’adozione delle pompe di calore, con un risultato di fatto controproducente rispetto a quelli che sono gli obiettivi iniziali della legge: è come se dovessimo migrare tutti verso l’auto elettrica, però senza poter usare il litio”, sottolinea Grassi.
Per ora, chiarisce, “non occorre cambiare i climatizzatori: la normativa riguarda quello che succederà nel futuro. Quando saranno presenti questi nuovi gas o dei gas simili rispetto a quelli che l’Europa sta prospettando bisognerà prendere contromisure importanti: per mantenere i livelli di sicurezza, che sono un elemento fondamentale, occorrerà” trovare delle soluzioni. “Un gas come il propano, che può essere usato in modo sicuro in determinati ambiti, se posizionato vicino alle abitazioni, può porre dei rischi per la sicurezza: ci aspettiamo che in buona parte delle installazioni correnti non sarà più possibile utilizzare un condizionatore”.
Daikin ha un “grande portafoglio di prodotti legati al trattamento dell’aria, la tecnologia è molto evoluta sotto questo punto di vista perchè ci sono dei meccanismi di filtraggio e di trattamento dell’aria più evoluti che hanno l’obiettivo di depurare profondamente l’aria che respiriamo”, spiega.
Quello della qualità dell’aria è un tema molto spinoso “soprattutto per il Nord Italia”: abbiamo una procedura di infrazione con l’Europa “proprio per il fatto che non riusciamo a garantire un’aria di qualità ai nostri cittadini. Avviene nella Pianura Padana, dove sono presenti benzene e polveri sottili. Per ‘difendersì, i cittadini possono adottare un purificatore d’aria” in ambito residenziale e, negli uffici, “utilizzare dei sistemi di trattamento dell’aria che sono equipaggiati non soltanto di filtrazione, ma anche di tecnologie per rimuovere inquinanti e virus”, sottolinea.
Per la sostenibilità, l’obiettivo è “utilizzare un pò tutto il portafoglio di soluzioni, garantendo il massimo rispetto per l’ambiente e la versatilità di utilizzo. E’ un tema molto complesso anche dal punto di vista industriale, quindi c’è una dinamica che è attualmente in essere”, conclude.
– foto Italpress –
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