Milano, 25 mag. (askanews) – Per il Grana Padano Dop il 2021 è stato un anno di crescita, un +2,8% trainato dall estero. Il mercato italiano, dopo il boom di consumi del 2020 complice la pandemia, ha avuto un fisiologico rallentamento mentre l export ha centrato un +7%. A confermarlo la relazione presentata dal Consiglio d Amministrazione del Consorzio di tutela all assemblea generale riunita al Centro Fiere di Montichiari per l approvazione del documento. "Il 2021 è stato un anno con due livelli: il nazionale, venendo da un 2020 strepitoso, ha accusato il colpo – ha detto Renato Zaghini, presidente Consorzio tutela Grana Padano Dop – però siamo andati benissimo all estero quindi il risultato è estremamente positivo".
Con una produzione complessiva di oltre 5,2 milioni di forme, il 2021 ha visto finire all estero il 44% del Grana Padano Dop con l Europa che assorbe oltre l 83% delle delle esportazioni, quasi il 6% in più rispetto al 2020. A spiegare questa centralità del Vecchio Continente è tra le altre cose il successo di prodotti ad alto valore di servizio come il grattugiato e il senza crosta che scontano una vita a scaffale più breve: "Per noi il mercato di riferimento è comunque l’Europa – ha spiegato il presidente del Consorzio – come si vede la Germania in modo strepitoso senza tralasciare gli Usa e il Canada, però c’è un tema: essendo il prodotto estero soprattutto grattugiato e senza crosta abbiamo un problema di scadenza che non è troppo lunga".
I risultati del 2021, tuttavia, non hanno cancellato le preoccupazioni di produttori e allevatori che speravano in una fine della pandemia e a metà del 2022 si trovano a fare i conti con gli effetti di una guerra che mette a rischio la ripresa e incide sui costi del comparto. Prudenza e attenzione sono state le parole rivolto da Zaghini all assemblea, per essere pronti a gestire i cambiamenti che stanno interessando i comportamenti di acquisto dei consumatori: "Il nostro vero obiettivo è assecondare il consumatore nel dare un prodotto di qualità – ha affermato – ma dobbiamo tenere conto che il suo potere di acquisto si è deteriorato in modo importante".
E in questo senso uno strumento per conciliare le esigenze dei consorziati con quelle del mercato è il piano produttivo, che garantisce una crescita costante della produzione – nel 2021 del 6,6% rispetto alla media 2016-2018 – senza danneggiare il commercio degli altri formaggi: "Abbiamo dimostrato coi numeri che non è un freno alla produzione – ha sottolineato Zaghini – è una regolamentazione della produzione perchè se noi vediamo i dati noi siamo cresciuti in modo esponenziale negli ultimi 10 anni e stiamo assorbendo sempre più latte".
L’assemblea è anche stata l’occasione per parlare del futuro sviluppo di questa Dop che non può prescindere dalla sostenibilità. Un impegno che grazie ai fondi del Pnrr potrà trovare concreta realizzazione "Noi già da tempo – ha annunciato Stefano Berni, direttore generale Consorzio di tutela Grana Padano Dop – abbiamo impostato un progetto per portare a terra 180 milioni del Pnrr per ridurre impatto ambientale, produzione energia pulita direttamente in azienda, economia circolare e siamo certamente all avanguardia anche qua".
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