Roma, 19 gen. (askanews) – Giuseppe Conte non l’ha mai nominato, né alla Camera, né al Senato, ma il duello con Matteo Renzi è stato acceso, soprattutto nella giornata della fiducia a Palazzo Madama.
Il presidente del Consiglio nel suo intervento ha rinnovato le sue critiche a Italia viva, senza mai nominare il senatore toscano che ha innescato la crisi di governo.
“Mi accusano al contempo di immobilismo e di correre troppo, di accentrare i poteri e di non avere la capacità di decidere, vi assicuro che è davvero complicato governare in queste condizioni, lavorare con chi continuamente dissemina mine sul percorso comune e mira a logorare l’equilibrio faticosamente raggiunto dalle forze di maggioranza”.
Passaggi critici verso Italia viva ripetutamente interrotti dagli applausi dei senatori della maggioranza. Italia Viva ha confermato l’astensione al voto.
Duro l’attacco di Renzi a Conte, che ha inscenato uno scontro diretto per quasi tutto il suo intervento:
“Lei ha avuto paura signor presidente di salire al Quirinale il giorno dopo le dimissioni, non perché abbia messo al centro il destino del paese, ma perché ha scelto un arrocco istituzionale, che spero sia utile per lei, per il governo, ma temo sia dannoso per le istituzioni”.
La verità dei numeri che otterrà il governo Conte II al Senato si saprà solo all’esito del voto di fiducia, ma nessuno si spinge a ipotizzare che sarà raggiunta la maggioranza assoluta di 161.