Pancia gonfia e dolore addominale: possibili cause
00:00 – Introduzione
01:55 – Da dove arriva il gas?
03:21 – Fermentazione intestinale
04:07 – Possibili cause patologiche del gonfiore
11:26 – Rimedi contro il gonfiore addominale
14:33 – Rimedi sintomatici
Tutti abbiamo una certa quantità di gas nel tratto digerente, anche se parlarne può essere fonte d’imbarazzo, ma quando in eccesso diventa responsabile del tipico senso di gonfiore o eccessiva pienezza, frequente eruttazione, dolori e crampi addominali e sì, anche flatulenza, il termine medico che si usa per indicare l’espulsione di gas dall’ano.
In alcuni casi il senso di pienezza può essere peggiorato, o talvolta proprio causato, anche da un pasto eccessivamente abbondante.
Cause
1. L’abitudine al consumo di caramelle dure e gomme da masticare, la cui masticazione porta ad un aumento di salivazione e quindi anche di deglutizione,
2. il consumo di bevande gassate, ovviamente proprio a causa delle bollicine di anidride carbonica contenute,
3. l’ansia, il nervosismo, ma anche più banalmente mangiare in fretta e furia, magari senza nemmeno sedersi,
4. protesi imperfette,
5. scolo retronasale, dovuto magari ad un’allergia.
Il gas può anche formarsi a livello intestinale, a seguito di meccanismi di fermentazione operata dai batteri presenti.
Patologie
L’entità del fastidio è in genere correlata alla quantità di gas presente, ma va detto che alcuni pazienti avvertono il sintomo anche in presenza di quantità che per altri soggetti sarebbero del tutto normali, e questo di fa capire come ci sia una sorta di risposta soggettiva.
Una categoria purtroppo particolarmente sensibile è rappresentata da coloro che soffrono di sindrome intestino irritabile;
Un’altra condizione altrettanto complessa, ma sicuramente meno nota, è la cosiddetta sindrome da iperproliferazione batterica, che è caratterizzata da un’eccessiva crescita proprio dei batteri intestinali, che porta a sintomi come gonfiore, flatulenza, dolori addominali e diarrea.
Una condizione invece decisamente più diffusa è l’intolleranza al lattosio, la cui forma più comune è dovuta ad una ridotta espressione di lattasi nell’intestino.
Gastrite e reflusso sono due condizioni relativamente comuni e che possono annoverare tra i loro sintomi anche il gonfiore.
Anche nei giorni di flusso mestruale, così come in quelli immediatamente precedenti, le donne potrebbero più facilmente avvertire il disturbo, acuito dalle fluttuazioni ormonali.
La stitichezza: se l’intestino è particolarmente pigro questo potrebbe sicuramente influire su un’aumentata percezione del gonfiore, quando non addirittura di un vero e proprio dolore.
Quando rivolgersi al medico
In caso di persistenza dei sintomi, giorno dopo giorno, magari a prescindere da quello che mangi. In questo caso è sicuramente opportuno un parere medico.
Allo stesso tempo ti consiglio di non sottovalutare eventuali cambiamenti improvvisi ed ingiustificati nei sintomi, oppure rilievi come un’inspiegabile perdita di peso, lo sviluppo di dolore addominale persistente o diverso dal solito, sangue nelle feci, alterazioni dell’alvo, ovvero lo sviluppo di diarrea e/o stitichezza, nausea e vomito.
Il gonfiore occasionale trae beneficio da una semplice passeggiata, che stimola la peristalsi intestinale, ovvero il transito del cibo verso i tratti successivi dell’intestino e quindi l’eliminazione di eventuale gas in eccesso.
Dal punto di vista dei farmaci, a giudizio del medico o del farmacista, è possibile ricorrere a rimedi sintomatici come il carbone attivo e il simeticone, sostanze che non vengono assorbite ma che favoriscono l’eliminazione del gas.
Ci sono ovviamente anche farmaci più incisivi, ma richiedono ricetta medica perché destinati a casi più specifici o comunque affetti da un rapporto rischio/beneficio un po’ più delicato.
Sono più portato a consigliarti alimenti prebiotici (cereali integrali, legumi, frutta e verdura) e probiotici (yogurt, crauti, verdure fermentate in genere, kefir, kombucha, tempeh e così via).
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