Flavio Fianco è il proprietario di un’abitazione che sorge nel perimetro dell’area delineata dal progetto del nuovo stadio della Roma a Pietralata. Come lui, un’altra decina di nuclei familiari rischiano di vedersi espropriare i propri immobili per fare spazio all’impianto sportivo. Ma oltre alle case rischia di essere spazzato via anche un parco che sorge su suolo pubblico rimesso in ordine dai residenti dell’area a cui il Comune ha affidato la gestione. La prossimità dell’ospedale Sandro Pertini, sulla carta distante dal nuovo impianto circa cinquecento metri in linea, solleva molti dubbi sul fronte dell’inquinamento acustico. Per tutte queste ragioni Fianco, insieme ai membri del Comitato popolare dei Monti di Pietralata, si oppone al progetto. "Noi non abbiamo un posizione preconcetta. Non siamo noi a dire che ci sono delle problematiche ma sono gli stessi documenti del Comune di Roma a dirlo. Qui è come se si volesse costruire un palazzo e pensare solo dopo alle fondamenta", spiega Fianco. "Io sono tifoso della Roma e vorrei sedermi in un seggiolino del nuovo stadio, ma questo non può andare a discapito di qualcuno", aggiunge. "Nel 2023 non è pensabile fare come nel ventennio fascista quando per costruire via dei Fori Imperiali furono abbattute tutte le case e i residenti deportati nella periferia estrema della città". . .Di Francesco Giovannetti