Il direttore dell’Istituto Mario Negri racconta il suo libro«Le impronte del signor Neanderthal» (Solferino) e rivela: «Se non avessi fatto il medico sarei scrittore o avvocato. Ma desideravo mettere la mia vita a disposizione di chi ha bisogno»
Conversazione con il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, sulla sua raccolta di saggi «Le impronte del signor Neanderthal: come la scienza ricostruisce il passato e disegna il futuro» (Solferino). Un volume che parla di ricerca, DNA ed evoluzione, ma anche di fertilità, amore, disonestà. In una parola: di noi. «In questo libro c’è un po’ di storia dell’uomo e un po’ di come la scienza ha cercato di capire la storia dell’uomo», spiega Remuzzi. Del resto, «siamo umanisti anche noi scienziati, ci occupiamo dell’uomo». «Se non avessi fatto il medico avrei potuto scrivere o fare l’avvocato, come diceva mia nonna», aggiunge il professore, «ma ho capito che nessuna di queste cose mi avrebbe permesso di fare ciò che davvero volevo fare, ovvero mettere la mia vita a disposizione di chi ne ha bisogno». ( Chiara Severgnini / CorriereTV ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/giuseppe-remuzzi-la-solidarieta-genetica-essere-curiosi-ci-ha-un-vantaggio-evolutivo/188812f6-9334-11ec-b122-b524cba6b0f8