Giuditta per guarire aveva abbracciato il metodo Gerson, scegliendolo in alternativa alla chemioterapia. Ben vengano allora frullati di frutta fresca, integratori e anche clisteri di caffè.
Ma sulla donna non hanno avuto l’effetto sperato. Il suo male si è diffuso per tutto il corpo, fino a non lasciarle scampo. Il metodo che aveva deciso di abbracciare nasce dalle teorie di Max Gerson, medico tedesco vissuto tra il 1881 e il 1959.
Tale metodo naturalmente esclude la terapia chemioterapica per contrastare i tumori umani. Negli ultimi tempi, vista l’inefficacia di questo trattamento, la donna aveva deciso di abbracciare la medicina tradizionale, ma per i medici dell’Ospedale oncologico di Cagliari “Si è rivolta a noi troppo tardi.
Per questo la donna aveva deciso di abbracciare la cura dei clisteri di caffè, che secondo Gerson sarebbe la più efficace a disintossicare l’organismo. Giuditta, come Alessandra Tosi, la donna che aveva detto no alla chemio decidendo di curarsi con le ortiche, pur non essendo un tipo irresponsabile o amante del rischio, aveva deciso essere questa la sua strada. “Non amava il rischio ed era innamorata della vita”, dicono di lei i suoi parenti.
Relativamente a queste sperimentazioni, restano le perplessità della medicina tradizionale e i vincoli burocratici per chi decide di abbracciare i metodi alternativi. A chi non si sottopone alla chemioterapia infatti non viene riconosciuto l’intero stipendio durante il periodo della malattia.
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