Milano, 15 ott. (askanews) – Un enorme piatto vuoto installato al centro di una delle piazze più iconiche della ‘nuova’ Milano, all’ombra delle celebri Tre Torri e a due passi dal "CityLife Shopping District", il più grande centro commerciale urbano d’Italia. Ha il sapore di una provocazione la campagna di mobilitazione lanciata da Azione contro la Fame in vista della Giornata Mondiale dell’alimentazione che si celebra il 16 ottobre. Un’iniziativa e un appello, "Non lasciamolo vuoto", con un significato ben preciso: "Il significato è di 800 milioni di persone che hanno il piatto vuoto tutti i giorni che soffrono la fame e che la sera vanno a dormire con lo stomaco vuoto", spiega Simone Garroni, Direttore di Azione contro la Fame in Italia
L’obiettivo è accendere i riflettori sulla crisi alimentare globale, fenomeno che – tra guerra in Ucraina, clima impazzito e boom dell’inflazione – si è via via aggravato assumendo dimensioni sempre più allarmanti: "Il pianeta produce cibo abbastanza per tutti – aggiunge Garroni -. Però da qualche anno il trend si è invertito a causa di guerre, disuguaglianze sociali e a causa della crisi climatica".
La povertà alimentare è un problema che non riguarda soltanto ai paesi del Terzo mondo o quelli in via di sviluppo: investe anche le nazioni più ricche e industrializzate, come la nostra: "Anche in Italia si soffre la fame, l’insicurezza alimentare è crescente – racconta ancora il direttore di Azione contro la Fame in Italia -. Abbiamo adesso una situazione in cui i prezzi dei beni alimentari sono cresciuti notevolmente e il caro energia sta toccando tutti. Per cui ci sono anche nuove povertà. Noi qui proprio a Milano abbiamo un progetto che dà sostegno alla spesa, che fa educazione alimentare e fa accompagnamento al lavoro per far uscire le persone dalla povertà. Questi sono i tipi di interventi efficaci che possono portare le persone a una dignità e a un futuro diverso".
La campagna di "Azione contro la Fame" vuole essere anche un appello indirizzato al nuovo governo italiano: "L’obiettivo ‘fame zero’ è molto lontano in questo momento – chiarisce Garroni -. La politica deve prima di tutto aver attenzione verso le persone che si trovano in condizioni di insicurezza, prendere decisioni, stanziare fondi, e dare priorità alla lotta alla fame, alla lotta alle disuguaglianze, soprattutto alla disuguaglianza di genere perchè sono le donne quelle che soffrono la fame e l’esclusione sociale".
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