“Mi ha deluso tantissimo. Io ero innamorata di questa persona e non me lo sarei mai aspettata, anche se il nostro rapporto era molto complesso, che arrivasse a farmi quasi morire”. Giorgia è la mamma di 25 anni accoltellata, a Bologna, l’ultima Vigilia di Natale. In carcere, con l’accusa di tentato omicidio, il compagno, padre di quei tre figli costantemente unico pensiero di Giorgia durante i 28 giorni in ospedale. Era arrivata in condizioni disperate, con un taglio profondo alla carotide, procurato con delle forbici. “Sono stata molto fortunata, i medici hanno detto che con una ferita del genere non si arriva nemmeno in ospedale. Si muore in ambulanza, praticamente”. Lei invece è tornata a casa, dai suoi figli. Forse è stata proprio la gran voglia di riabbracciarli e di non lasciarli soli così presto a darle la forza di farcela. Eppure adesso, dice Giorgia, rischia di doversi allontanare da loro. “Il Tribunale dei minori ha emesso un decreto, togliendomi la patria potestà” racconta. “A lui va bene, ma a me… io sono la vittima, non riesco a capire il perché. Ho fiducia nella giustizia e spero che pagherà per quello che ha fatto a me e ai suoi bambini” dice infine Giorgia. “Un giorno me lo ritroverò davanti -continua- perché ci sarà un processo, ma spero di non incrociare i miei occhi con i suoi. Non voglio proprio più vederlo, mi ha fatto troppo male. Adesso mi auguro una vita felice -conclude- vicino ai miei bambini e spero che un giorno, magari, riuscirò anche a trovare una persona che mi voglia bene. Insomma, mi auguro una vita serena, che non ho mai fatto”.
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