Gianpaolo, cacciato di casa dai genitori perché gay: “Costretto a prostituirmi per avere un tetto”

di solobuonumore

Gianpaolo, cacciato di casa dai genitori perché gay: “Costretto a prostituirmi per avere un tetto”

Gianpaolo, 26enne originario del Molise, a Fanpage.it racconta quello che ha definito il suo "calvario": "I miei genitori mi hanno cacciato di casa perché gay. Non si sono mai espressi, penso che lo sapevano ma facevano finta di non saperlo. Solo dopo 22 anni mio padre si è espresso, esattamente il 17 ottobre del 2017, chiedendomi se mi vergognassi di fare queste cose in giro con gli uomini. Io gli ho risposto semplicemente che non ne vedevo il problema. L’unica risposta di mio padre è stata: ‘Quella è la porta, puoi prendere le tue cose e andare via’". Per Gianpaolo è così iniziata un’odissea: "Ti ritrovi a 22 anni da solo in mezzo a una strada a non sapere cosa fare, dove andare e cosa succederà".
Gianpaolo ha dormito nelle stazioni, poi ha finito tutti i suoi soldi per pagarsi un albergo e ha cercato ospitalità nelle chat di incontri: "Ti danno ospitalità se in cambio dai qualcosa". E così Gianpaolo è stato anche costretto a prostituirsi. Nonostante i suoi sforzi è ancora senza un lavoro né una casa: "Se devo chiedere una cosa: una stanza e un lavoro. Avere casa e poter costruire il mio futuro", dice a Fanpage.it. 

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