Una Sampdoria così bella non si vedeva da un sacco di tempo. Lo sa anche Marco Giampaolo, che, con la salvezza già in tasca, ha visto i suoi calciatori battere una Fiorentina in lotta per l’Europa. «Eravamo liberi di testa – ammette il tecnico doriano -, mentre loro no. La capacità di gestire le pressioni non è semplice. Quando ti devi salvare c’è un carico diverso e si è visto oggi: abbiamo giocato la nostra miglior partita. La salvezza è della squadra: perché anche se siamo in A da ieri sera oggi l’abbiamo confermata sul campo. Critiche? Il mio mestiere è essere criticato, ma ci metto la faccia e resto lì. Le più belle risposte me le danno i calciatori quando fanno partite così».
Blasone. A proposito di prestazioni da 10 in pagella, Fabio Quagliarella meriterebbe la lode. «Quando un giocatore arriva all’età di 39 anni in quelle condizioni lì c’è poco da dire – commenta l’allenatore abruzzese -. Quagliarella ha grande professionalità e attaccamento alla maglia. L’ho ritrovato più maturo e più migliorato di prima: mi aiuta anche di più, nelle piccole cose e non solo. Il gol? quei colpi lì li ha solo lui». Sul futuro, il mister dice: «Oggi serviva una prova di amor proprio. Però anche se c’è un rinnovo automatico non significa niente: bisogna fare le cose per bene. 36 punti per il blasone della Sampdoria sono pochi: dobbiamo ripartire con le idee chiare. Ora tocca al club».
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