Lunedì 27 giugno è avvenuta l’ennesima strage nel Mediterraneo. Oltre trenta i dispersi (ormai morti), tra cui dieci bambini. "Ogni anno le persone fuggono ed è ora di smettere di trattare queste morti in modo emergenziale – spiega Fulvia Conte, coordinatrice dei soccorsi sulla Geo Barents per Medici Senza Frontiere – Questa non è una situazione eccezionale. Il finanziamento della guardia costiera libica e la non messa in atto di una missione di ricerca e soccorso condivisa a livello europeo nel Mediterraneo centrale porta a mancanza di salvataggi, ai respingimenti della guardia costiera libica e ai morti. Riportare le persone in luoghi dove vengono imprigionate e i loro diritti violati non è soccorso. Le persone sono soccorse quando vengono fatte sbarcare in un porto sicuro. E la Libia non lo è"
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