ROMA (ITALPRESS) – “L’accordo è possibile e necessario”. Così, in un’intervista a La Stampa, il commissario europeo per gli Affari economici, Paolo Gentiloni, in merito al nuovo Patto di stabilità.
“Occorre un accordo che permetta più realismo nella riduzione del debito e più spazi per la crescita – aggiunge -. Io rivendico la proposta iniziale della Commissione. Penso che quello schema non debba essere sovraccaricato di troppe regole, soprattutto se restrittive. L’economia europea non può essere ingessata. L’equilibrio della nostra proposta va mantenuto, le modifiche devono essere bilanciate. Circolano svariate ipotesi di compromesso, dobbiamo arrivare a una proposta che non produca effetti negativi”.
Poi, in merito al Pnrr, “alla fine di quest’anno – sottolinea Gentiloni – la Commissione avrà erogato duecento degli ottocento miliardi di euro del Piano: la metà di questi duecento miliardi sono stati erogati all’Italia. Questi numeri danno la dimensione dell’importanza del progetto, e della responsabilità in capo a Roma se vogliamo che il modello sia replicabile. Sono soddisfatto perchè lo strumento è stato gestito dalla Commissione con flessibilità. In Italia, grazie alla revisione il Pnrr non sarà più l’eredità di un governo precedente”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
“Occorre un accordo che permetta più realismo nella riduzione del debito e più spazi per la crescita – aggiunge -. Io rivendico la proposta iniziale della Commissione. Penso che quello schema non debba essere sovraccaricato di troppe regole, soprattutto se restrittive. L’economia europea non può essere ingessata. L’equilibrio della nostra proposta va mantenuto, le modifiche devono essere bilanciate. Circolano svariate ipotesi di compromesso, dobbiamo arrivare a una proposta che non produca effetti negativi”.
Poi, in merito al Pnrr, “alla fine di quest’anno – sottolinea Gentiloni – la Commissione avrà erogato duecento degli ottocento miliardi di euro del Piano: la metà di questi duecento miliardi sono stati erogati all’Italia. Questi numeri danno la dimensione dell’importanza del progetto, e della responsabilità in capo a Roma se vogliamo che il modello sia replicabile. Sono soddisfatto perchè lo strumento è stato gestito dalla Commissione con flessibilità. In Italia, grazie alla revisione il Pnrr non sarà più l’eredità di un governo precedente”.
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