Genova illumina la Notte Europea dei Ricercatori

di solobuonumore

Genova illumina la Notte Europea dei Ricercatori

Milano, 3 ott. (askanews) – La ricerca illumina la notte genovese: la città ligure è stata infatti una delle 14 sedi italiane della Notte Europea dei Ricercatori 2022 con SHARPER (SHAring Researcher’ Passion for Enhanced Roadmaps), uno degli otto progetti italiani sostenuti dalla Commissione Europea per la realizzazione della European Researchers’ Night.

L’evento, che si svolge contemporaneamente in 29 Paesi, ha tra i suoi obietti principali quello avvicinare la ricerca e i ricercatori al pubblico più vasto possibile, di aumentare l’interesse dei giovani alle carriere scientifiche; e di mostrare l’impatto del lavoro dei ricercatori sulla vita quotidiana delle persone. "Questa iniziativa di divulgazione è importantissima per far comprendere quanto sia fondamentale oggi svolgere il mestiere del ricercatore – dice il Rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino – Chi studia, chi approfondisce scopre nuove soluzioni, in tutti i campi del sapere, non solo quelli scientifici e tecnologici. Fa avanzare il progresso e quindi migliora la società".

Nel "Science Village"- che ha preso forma ai Giardini Luzzati con le postazioni di centri ricerca, enti laboratori – i ricercatori hanno mostrato e illustrato ricerche specifiche, studi, percorsi formativi. Tra di loro anche i anche i ricercatori dell’IIT, l’Istituto Italiano di Tecnologia. "Alla Notte Europea dei Ricercatori, dei vari risultati raggiunti da IIT portiamo tecnologie centrate sull’utente per applicazioni protesiche assistive e riabilitative in grado di dare un miglioramento della qualità di vita della persona e di efficienza nell’attività motoria – racconta Giacinto Barresi, ricercatore IIT presso il Rehab Technologies Lab – Un esempio è lo sviluppo di training, di piani di addestramento, di sistemi che possiamo definire ‘video-ludici’ per promuovere l’integrazione uomo-macchina in termini di embodiment, di incorporazione di una protesi: la persona utilizza un videogioco in un ambiente virtuale per sentire un arto artificiale come parte del proprio corpo. In questo modo si riduce il rischio di abbandono del dispositivo e si promuove l’utilizzo per migliorarne ulteriormente le prestazioni".

A Genova, il progetto è stato coordinato dall’Università di Genova con la collaborazione di diverse realtà sia scientifiche sia istituzionali, riunite nel riconoscimento dei valori di crescita e sviluppo generati dalla divulgazione della conoscenza. L’iniziativa ha visto anche la partecipazione di Costa Edutainment, IIM – Istituto Idrografico della Marina Militare, INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, TICASS – Tecnologie innovative per il controllo ambientale e lo sviluppo sostenibile, e ALISA – Azienda ligure sanitaria.

"E’ fondamentale – sottolinea il Rettore dell’Università di Genova – creare i network, le reti, le connessioni non solo tra enti di ricerca: per esempio qui a Genova in questa iniziativa sono coinvolti l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Istituto Italiano di Tecnologia, il CNR, l’Associazione dei Dottorandi. Ma anche il Comune di Genova. Cioè istituzioni che non svolgono il nostro mestiere, ma che ne beneficiano. Quindi E’ importante creare queste connessioni e queste alleanze e soprattutto è importante coinvolgere i cittadini, i giovani , gli studenti delle scuole. Il mondo va avanti con i pensieri dei giovani, quindi è importante parlare a loro e far capire che la ricerca può aiutare il mondo ad affrontare le grandi sfide che ci pone davanti".

Gli organizzatori del progetto SHARPER hanno dedicato questa edizione a Piero Angela per ribadire la necessità del dialogo e della collaborazione tra i mondi della comunicazione, della ricerca e della scuola.

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