Scoperta la “paternità” del maiale che scorrazzava per le strade di Roma, alla Romanina, e che la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha reso universalmente noto con un post sui social. Secondo la sindaca della capitale Virginia Raggi, è del clan dei Casamonica.
Ma a prescindere dalla proprietà del suino, continua a infuriare la polemica sulle parole di gene Gnocchi che ospite della trasmissione di Floris sulla Sette ha detto: “E’ un maiale femmine e si chiama Claretta Petacci”, col conduttore che rideva alla…battuta.
La Destra è insorta contro il comico per l’insulto rivolto a una donna colpevole soltanto di aver amato il suo uomo, Benito Mussolini, e di essere stata uccisa con lui, forse dopo essere stata anche violentata, e di non essere responsabile di alcuni degli atti del fascismo. Ed è stata chiamata in ballo anche la presidenta della Camera, Laura Boldrini. Sempre sollecita nel difendere le donne e i loro diritti, questa volta non ha detto una parola.
Pagine e pagine di giornali che danno un minimo di visibilità a un comico imbolsito come Gene Gnocchi che, comunque, stava facendo satira, come ha scritto anche Selvaggia Lucarelli. A questo proposito si arriva al paradosso che una donna, la Lucarelli, difende un uomo, Gnocchi, che ha insultato una donna, la Petacci, ed è subito ricoperta dagli insulti, anche lei, da chi difende la Petacci. Mistero dell’animo umano.
Se pensate che Gene Gnocchi abbia dato del maiale a Claretta Petacci avete un problema. https://t.co/Tqhjlj6tR4
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) January 18, 2018