La guerra di Gaza è la prima in cui la scelta dei bersagli da colpire è stata affidata dalle forze armate israeliane a sistemi di intelligenza artificiale, limitando al minimo il controllo degli esseri umani sulla selezione degli obiettivi. Una serie di inchieste giornalistiche, non smentite dalle autorità israeliane, hanno ricostruito il peso di software e algoritmi nell’analizzare foto satellitari, video ripresi dai droni, intercettazioni, immagini sui social fino a individuare le persone e i luoghi da attaccare. Solo nel primo mese di combattimenti 12 mila dei bersagli colpiti sono stati designati dall’AI. Sempre gli stessi cervelli elettronici hanno calcolato il rischio di colpire persone innocenti, molto spesso sottovalutando il numero di civili presenti. Il paradosso è che proprio la fiducia nei sistemi informatici ha permesso ad Hamas di aggredire di sorpresa Israele il 7 ottobre 2023. Ma come combatte l’IA? È vero che rischia di diventare troppo "self confident"? I Sentieri di guerra in video di Di Gianluca Di Feo per Metropolis. Montaggio di Lorenzo Urbani