Milano, 26 mag. (askanews) – A dieci anni di distanza dalla pubblicazione del best seller "101 motivi per non fumare" gli autori e i membri del Board scientifico del Mohre, l’Osservatorio Mediterraneo per la Riduzione del Danno in medicina fanno il punto sulla diffusione del tabagismo, sulle nuove scoperte legate ai danni provocati dal fumo e sull efficacia di strumenti alternativi alle sigarette per aiutare i fumatori a smettere.
Durante la pandemia il numero dei fumatori è aumentato di circa un milione, toccando quota 11 milioni con 70mila morti l anno. Ma il problema non è solo l aumento dei casi come spiega il Dottor Fabio Beatrice, Direttore del board di clinici dell Osservatorio Mohre: "Mi auguro che quest’anno le cose siano un po migliorate, però in realtà quello che conta è che non si vede né una strategia decisa sui prezzi, né una strategia decisa sui rispetti del divieto, né una strategia di sanità pubblica sul fronte di stimolare le aziende sanitarie locali alla prevenzione".
In Italia ci sono i centri antifumo in cui vengono applicate linee guida basate su supporto psicologico e farmacologico, il problema è che sono pochi i fumatori che decidono di farsi aiutare, circa 8-10mila l anno, e solo il 35%-40% riesce a smettere. Una soluzione potrebbe essere la sigaretta elettronica, anche se il dibattito sui rischi e benefici è ancora aperto.
"La sigaretta elettronica, in base a numerosissimi lavori che sono anche di recente pubblicazione, parliamo ormai di centinaia di lavori, decine e decine, si conferma come un prodotto non innocuo, come un prodotto che ovviamente suscita dipendenza perché eroga nicotina. Ma è anche vero che deduce del 95 98% la tossicità da combustione e quindi se uno non riesce a smettere di fumare o se prova e fallisce, meglio cercare di togliergli il più possibile i prodotti della combustione, che sono poi artefici dei tumori, degli ictus, degli infarti, delle BPCO e delle malattie fumo correlate", spiega Beatrice.
Sul fronte medico, sono stati fatte nuove scoperte sui danni provocati dal tabacco. Fra gli organi colpiti c è anche l endotelio, una pellicola che riveste i vasi del cuore e che svolge funzioni importanti come anti-infiammatorio e come regolatore della vasodilatazione e quindi del tono muscolare, come spiega Patrizia Noussan, primario di Cardiologia dell Ospedale San Giovanni Bosco di Torino.
"Questa è una novità fondamentale che conferma quello che ci dicono anche i ricercatori della necessità di smettere di fumare perché il danno del fumo si verifica. Noi non abbiamo strumenti che antagonizzino questo effetto così negativo sulla funzione endoteliale e quindi di attivazione della disfunzione endoteliale, quindi, come dire non c’è storia, bisogna smettere di fumare, non ci sono delle vie di mezzo perché anche piccole quantità di fumo attivano già una disfunzione endoteliale".