Milano, 8 apr. (askanews) – A poche ore dalle elezioni in Francia, a Parigi, in un mercato rionale, tra gli elettori regnano la stanchezza e l’incertezza. Due anni di emergenza sanitaria, una guerra in Europa, e la crisi economica che ne è derivata, hanno messo in secondo piano la campagna elettorale.
"Ogni cinque anni mi dico che aspetterò il secondo turno – spiega Jeanne Di Mascio, insegnante di musica, madre di due bambini – ma alla fine voto sempre già al primo turno perché credo che le schede bianche o l’astensione non siano sufficientemente presi in considerazione, così mi dico che devo anche votare per qualcuno. Quindi sta vagamente prendendo forma il mio voto, ma francamente ci penserò nell’urna all’ultimo momento".
"Ho ricevuto i volantini nella cassetta delle lettere, quindi per me la campagna si riassume così. Con la crisi sanitaria, ho ascoltato troppe cifre negative, ecco, ora l’Ucraina ha cancellato la crisi sanitaria, abbiamo anche dimenticato gli scioperi, le manifestazioni, anche i vigili del fuoco erano in strada, tutto questo… Ebbene, una notizia insegue l’altra, così all’improvviso ammetto che la campagna, mi scivola un po’ addosso", ha aggiunto.
"Non è cambiato niente in cinque anni, sono gli stessi candidati, sono le stesse cose che continuano a ripetere. Promesse, promesse, promesse…", spiega disilluso Dominique Courtecuisse, pensionato, ex notaio.
"Intorno a me nessuno vota e tutti si lamentano. Sono i francesi. Nessuno ha vissuto all’estero, non si conoscono le condizioni di libertà, di agio. Questo è molto fastidioso", sentenzia la pensionata Christine Mazaud.