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Fotografia Europea, storie per immaginare un mondo diverso

Reggio Emilia, 30 mag. (askanews) – Che rumore fa il vento in una fotografia? In un certo senso la risposta si può trovare nel lavoro di Hoda Afshar, fotografa iraniana che ha portato il proprio progetto "Speak The Wind" a Fotografia Europea a Reggio Emilia, una riflessione visiva di grande fascino sul tema, in fondo, dell’invisibile e del modo in cui l’occhio dell’artista lo può raccontare. E’ questa una delle mostre del festival internazionale emiliano, di cui Walter Guadagnini è uno dei direttori artistici.

"Fotografia europea – ha detto ad askanews – vuole raccontare proprio la varietà della fotografia e delle fotografie. Penso che le fotografie oggi si fanno con i cellulari, si fanno con delle machine potentissime, ma gli artisti possono anche usare le fotografie di altri, come vediamo spesso in questa edizione, per raccontare delle storie, oppure si possono usare le vecchie diapositive trovate magari nei mercatini. La fotografia è soprattutto immagine e a Reggio diventa un’immagine profondamente visibile e con tanti oggetti fotografici estremamente affascinanti".

E infatti nelle diverse sedi si trovano le tante forme in cui si manifestano l’idea e la pratica della fotografia contemporanea: dal lavoro di Nicola Lo Calzo sulla figura di San Benedetto il Moro, che utilizza supporti mobili e video, a quello di Jonas Bendiksen che ha documentato con immagini, oggetti e intelligenza artificiale la costruzione delle fake news a favore della campagna di Donald Trump in una cittadina della Macedonia. Dalle visioni sulle donne della mafia giapponese costruite da Chloé Jafé, fino ad arrivare ai ritratti degli adolescenti con un passato migratorio che vivono nel territorio reggiano fatti da Jitka Hanzlova. Perché questa fotografia parla con intensità del nostro stare in questo tempo.

"Ci fa vedere le difficoltà del presente – ha aggiunto Guadagnini – e ci fa vedere persone che lottano contro queste difficoltà e ci fa immaginare anche qualcosa di diverso: credo che questo sia un po’ il filo conduttore leggibile nella varietà di fotografie che si vedono in questa edizione". E se ritrovare le fotografie di Luigi Ghirri sull’Italia in miniatura ha il sapore di un ritornare alla dimensione di vera costruzione dell’immaginario visivo sul nostro Paese, a colpire sono anche i lavori di altre due artiste: Arianna Arcara, che al Teatro Ariosto ha creato una grande installazione narrativa legata proprio alla dimensione teatrale e Maria Clara Macrì, che fotografa donne in giro per il mondo, in una costruzione di profonda vicinanza e intimità.

Fotografia Europea, quest’anno dedicata alla "invincibile estate" di Camus, poi prosegue anche negli spazi off e nelle vie di Reggio, fino al 12 giugno.

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