"Dobbiamo capire cosa non funziona". Dopo aver smorzato i toni in pubblico, Giorgia Meloni affronta la doppia sconfitta (in Umbria e in Emilia Romagna) con i suoi. Forza Italia, che cresce, spinge per candidati moderati, mentre la Lega è in crisi e ora teme di perdere anche il "suo" Veneto. Le regionali avranno un effetto nazionale?

A sinistra Elly Schlein esulta: i trionfi di Michele De Pascale e Stefania Proietti, oltre a riaprire la stagione dei sindaci vincenti, collocano il Pd come perno della maggioranza. "Meloni stiamo arrivando, abbiamo ritrovato la nostra anima", esulta la segretaria dem. Toni più pacati tra gli alleati del "campo largo", soprattutto in casa 5S. Giuseppe Conte preferisce non commentare il risultato deludente e si concentra sulla sfida a Beppe Grillo nella Costituente pentastellata del weekend: l’ex premier saprà rilanciare il Movimento o è a fine corsa?

Intanto, è bagarre alla Camera sull’autonomia. "Vado avanti", promette il ministro Calderoli, nonostante la bocciatura di diversi capitoli del suo Ddl da parte della Consulta. Fin dove si spingerà Meloni in questa battaglia che convince solo la Lega di Salvini?

Dagli esteri tengono banco le paure di una escalation in Ucraina e in Medio Oriente. Soprattutto a Kiev si teme la stanchezza delle truppe e la rinnovata minaccia atomica di Putin, che modifica la sua dottrina nucleare e prepara l’offensiva nel Kursk.

Ne parliamo con Maurizio Molinari; Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia; Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei Deputati. In studio Gerardo Greco e Luca Piras: Annalisa Cuzzocrea, poi Massimo Giannini

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