Questa era milano il 31 ottobre, il fiume Seveso è tornato a straripare, non è la prima volta che lo fa, causando danni e allagamenti
Per capire il motivo di questi frequenti esondazioni, dobbiamo innanzitutto ricostruire il corso del fiume Seveso.
Sorge in provincia di Como ed entra a Milano all’altezza del parco Nord.
Qua, il corso naturale del fiume si interrompe, inizia il tratto tombinato, ossia interrato in un condotto sotterraneo.
Quando piove molto, la quantità e la velocità dell’acqua sono maggiori; il tratto tombinato
agisce come una sorta di collo di imbuto.
Nel condotto sotterraneo, quando c’è molta acqua il fiume infatti può solo salire di livello.
Ecco quindi che straripa o “rigurgita” e riemerge dai tombini.
Una volta che questo succede, il suolo non è in grado di assorbire l’acqua, a causa dell’intensa urbanizzazione di questi quartieri, e si formano delle allagamenti in superficie.
Il bacino del fiume Seveso misura circa 227 km quadrati di cui 100 km quadrati di area urbanizzata, quindi l’alveo (il letto del fiume) è chiaramente molto limitato e confinato