Festival di Sanremo: le più famose polemiche delle edizioni passate

di solobuonumore

Festival di Sanremo: le più famose polemiche delle edizioni passate

Tutti pronti per #sanremo2024?

Dato che inizia domani oggi ho pensato di selezionare alcuni dei momenti più celebri delle edizioni passate. 
E no, non hanno a che vedere con le canzoni… ma con le polemiche. Perché diciamocelo, Sanremo è il festival tanto della canzone quanto della polemica italiana.

Penso che praticamente tutti noi ci ricordiamo di Blanco che distrugge le rose sul palco, di Morgan che insulta Bugo e lui che se ne va nel mezzo dell’esibizione. Ma anche lo spacco di Belen sul suo tatuaggio a farfalla e l’ammutinamento dell’orchestra nel 2010, che straccia gli spartiti per l’eliminazione di Malika Ayane e Noemi.

Ci sono però tante altre polemiche e scandali successi anni e anni e anni fa che non tutti conoscono o si ricordano – e che se succedessero oggi non alzerebbero chissà che polveroni. Non tutte, almeno. 

Tipo, quando nell’edizione del ‘61 Umberto Bindi si esibisce con un grosso anello al dito. Il giorno dopo i giornali non parlano della sua canzone, ma… del suo anello. Sì perché a quanto pare negli anni ‘60 se un uomo indossa un anello significa che sta facendo coming out. Molti anni dopo il cantante racconta che a causa di quell’anello è stato estromesso dal Festival per più di 30 anni. Va be’, nemmeno a dirlo, oggi quell’accanimento sarebbe impensabile – basta pensare agli outfit fluidi di Achille Lauro.

A proposito di outfit scandalosi: nell’ ‘86 Loredana Bertè si esibisce in latex con un pancione finto – vuole dimostrare che una donna, anche se incinta, può fare tutto e, anzi, come dichiara lei stessa, “è ancora più forte”. 
Oppure Anna Oxa nel ‘99 indossa un perizoma che le esce dai pantaloni – in quell’edizione viene gridato allo scandalo. Oggi, invece, quello stesso outfit inaccettabile, è un trend che si può vedere tanto su TikTok quanto in strada.

Ma le polemiche sul festival riguardano anche i testi delle canzoni. Quanti effettivamente di noi si sono scandalizzati nel 2022 per Tanani che canta “sesso occasionale” o per La Rappresentante di Lista e il suo “con il culo ciao ciao”? Ecco. 
Ed è assurdo, se ci pensate, che la prima canzone di Sanremo con la parola “sesso” risale al ‘78. Provate a indovinare qual è nei commenti.

Comunque, tornando ai testi che danno scandalo, nel ‘71 Dalla partecipa con una canzone che inizialmente si chiama “Gesù Bambino” e che parla di una ragazza madre che ha un figlio da un ignoto soldato alleato. Il titolo, però, è visto come irrispettoso e viene quindi cambiato nella data di nascita di Dalla, “4 marzo 1943” (anche se in realtà non c’è nulla di autobiografico), e così anche alcuni versi, come questo ritornello finale, dove ad esempio “bestemmio” è cambiato in “bevo vino”. 
E se pensate che sia finita qui, be’ no. Federico Salvatore racconta che nel ‘96 lo costringono a cambiare la sua canzone che tratta la tematica dell’omosessualità. Nel testo è censurata la parola “omosessuale” e cambiata con “sono un diverso”. 

Ma non dimentichiamoci anche le proteste contro il playback, che anni fa veniva imposto ai cantanti. Nell’83 e nell’84 rispettivamente Vasco Rossi e Freddie Mercury si rifiutano di cantare per finta, così smettono per protesta durante l’esibizione, mostrando al pubblico che non stanno davvero cantando.

Ci sono anche momenti più di tensione, però, che hanno contribuito alla storia del festival: come nel ‘92 la clamorosa incursione sul palco di “Cavallo Pazzo”, Mario Appignani, che grida “Questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali” – e no, comunque, quell’anno lo vince Luca Barbarossa.
O nel ‘95, quando il conduttore Pippo Baudo sventa in diretta il suicidio di Pio Pagano, che si dichiara disoccupato e disperato mentre minaccia di buttarsi dalla balaustra. Anni dopo in un’intervista a Vanity Fair, Pagano ammette: “Volevo diventare famoso, farmi conoscere, non è vero che fossi disoccupato”. Quindi tutta una messinscena? Baudo smentisce sempre. 

La storia si ripete nel 2014, con due operai che minacciano di lanciarsi dalla balaustra mentre Fabio Fazio conduce il festival. Il sorriso incredulo di lui sparisce presto – ma la situazione si risolve quando Fazio promette di leggere la lettera, che i due operai si portano dietro, su tutele, diritti e condizioni di lavoro.

Allora in realtà è stata dura selezionare alcuni dei momenti più discussi delle vecchie edizioni. Ce ne sono tantissimi ed è molto probabile che continueranno ad esserci, magari anche a partire da domani.
Ma voi già conoscevate queste polemiche? Ve ne ricordate altre? Fatemelo sapere nei commenti!

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