"La responsabilità di Putin è chiara, se Navalny non fosse stato incarcerato sarebbe vivo. È morto perché è stato tenuto in condizioni disumane". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio in quota Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari, al termine della cerimonia di presentazione della Medaglia celebrativa dei due anni di resistenza ucraina. Sulla morte del dissidente russo la linea espressa dal braccio destro della premier Meloni è netta, distante da quella del leader della Lega Salvini che invece aveva sostenuto come il compito di fare chiarezza sulle circostanze del decesso spetti ai giudici russi. "Il punto non è questo – ribatte Fazzolari -. Se Navalny è morto perché lo hanno tenuto mesi e mesi in una cella due metri per tre a -40 gradi o se è morto perché qualcuno è andato a ucciderlo cambia poco. È sempre una vittima del regime putiniano". Il sottosegretario tuttavia respinge l’idea per cui le posizioni di Salvini possano mettere in imbarazzo il governo a livello internazionale: "L’unica cosa che ci mette in imbarazzo è che se ci fosse un governo Pd-M5S-Sinistra Italiana crollerebbe il sostegno italiano all’Ucraina. Tutto il centrodestra invece in modo granitico vota a favore del sostegno all’Ucraina". Il capo della Lega dovrebbe chiarire il rapporto tra il suo partito e Russia Unita, suggellato da un accordo di amicizia mai sciolto formalmente? "La chiarezza della Lega è data dai voti in parlamento", taglia corto Fazzolari.
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