Fabrizio Corona rischia un nuovo processo dopo la chiusura dell’inchiesta del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e del pm Paolo Storari.
In vista c’è ora la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex re dei paparazzi, in carcere con l’accusa di intestazione fittizia di beni mentre era in prova ai servizi sociali. A suo carico anche due nuove accuse: frode fiscale e violazione delle norme patrimoniale relative alle misure di prevenzione.
A inguaiare Corona è stato il “tesoretto” scovato dagli inquirenti milanesi: 1,7 milioni di euro nascosti all’interno del controsoffitto dell’appartamento della Persi più altri 900 mila euro custoditi in due cassette di sicurezza di una banca di Innsbruk, in Austria. Soldi che, secondo la linea difensiva, sarebbero il frutto dei guadagni in nero pagati dai titolari di discoteche e di altri locali notturni come compenso per le prestazioni professionali di Corona.
Questa giustificazione tuttavia non ha convinto gli inquirenti: nell’ordine di arresto, il gip Paolo Guidi infatti aveva parlato di “risorse finanziarie non tracciate, di origine presumibilmente illecita”. Sospetto che troverebbe conferma da alcuni testimoni: i titolari di discoteche e altri locali notturni hanno infatti negato di aver mai pagato Corona in nero e in contanti per le sue serate.