Fabio De Luigi torna su Prime con "Amazing", anomalo one man show con cui ripercorre la sua carriera. Lo fa anche in questa intervista a Fanpage.it, passando in rassegna i momenti più significativi del suo percorso, dai gloriosi tempi di Mai Dire Gol alla scelta di allontanarsi dalla Tv per non essere schiacciato dalle sue maschere. Oggi è moderno senza forzature e si tiene distante dal racconto di sé sui social: "Mi piace chi lo fa, ma se ci provassi io sembrerei il nonno con le scarpe da tennis, risultando comico mio malgrado".
Da Olmo a Lucarelli, il pagliaccio Baraldi, Bum Bum Picozza, quello di De Luigi è un campionario di personaggi micidiali e indimenticabili: "Ho sempre provato a cambiare, li mollavo prima che la gente si stufasse di vederli". C’era anche l’ingenger Cane, con cui parodiava il Ponte sullo Stretto tornato a far discutere anche oggi: "Mi fa tristezza, vuol dire che siamo fermi. Il ponte è come i jeans, sta bene su tutto e anche l’ingegner Cane è ancora lì".
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