Milano, 7 dic. (askanews) – Uno studio condotto in 13 centri italiani su pazienti Covid in stadio moderato-grave ha evidenziato che l’impiego tempestivo dell’anticoagulante enoxaparina a dose intermedia – da 60 a 100 mg, in base al peso corporeo – può abbreviare la durata dell’ospedalizzazione di oltre il 20% rispetto alla dose di profilassi e migliorare i sintomi in più del 65% dei casi. I risultati della ricerca INHIXACOVID19 sono stati presentati al XX Congresso SIMIT di Milano. A coordinare lo studio il professor Pierluigi Viale, ordinario di Malattie infettive a Bologna, che ci ha parlato del ruolo dell’eparina. "Utilizzandola precocemente in pazienti che ancora non sono evoluti, ma hanno le caratteristiche per evolvere – ha detto ad askanews – sembra essere in grado di cambiare la storia naturale della malattia".
In sostanza si è evidenziato come l’eparina, oltre a essere un efficace antitrombotico, contribuisca a proteggere l’endotelio e a ridurre in maniera significativa l’infiammazione, che poi genera le situazioni più critiche per i pazienti. A suggerire la ricerca, nei momenti più difficili dell’emergenza pandemica, è stato anche Giorgio Foresti, Managing Director di Techdow Pharma Italia, che, partendo dalle ricerche condotte in Cina e dai dati di letteratura, ha voluto esplorare questo ambito finora inedito di cura per il Covid.
"L’eparina è un farmaco conosciutissimo, con 30 anni di utilizzo, è un farmaco che previene la trombosi, quindi il rischio a livello del microcircolo. Siccome dai primi dati che emergevano c’era una forte infiammazione a livello polmonare, l’idea è stata di mettere insieme le due cose, per vedere se questo prodotto poteva realmente bloccare la progressione della malattia verso gli stadi molto gravi che si verificavano in quel periodo".
E da questo punto di partenza, poi, gli scienziati hanno lavorato su un campione di 300 pazienti. "Pur avendo a disposizione un campione di dimensioni contenute – ha aggiunto il professor Viale – si vede comunque che accanto alla valutazione sulla sicurezza di questo dosaggio emerge anche una riduzione dei tempi di ricovero e un più rapido ritorno del paziente verso condizioni di malattia migliori nei pazienti trattati con questa dose di eparina. E’ solo un trend, però è un trend significativo che ci fa sperare di poter affiancare l’eparina a tutte le terapie anti infiammatorie che vengono fatte nei pazienti ospedalizzati".
Un altro elemento interessante emerso nel corso della conferenza stampa è quello legato al costo, molto basso, dell’eparina: aspetto che in qualche modo non favorisce le ricerche, ma che ha invece senso per un’azienda come Techdow che è il principale produttore di eparina al mondo.
"Una fiala di eparina oggi al Servizio Sanitario nazionale – ha aggiunto Foresti – costa in media un euro o un euro mezzo a fiala. E’ un trattamento giornaliero, quindi con due euro hai risolto una parte del problema. Se lo confrontiamo con il corso di un farmaco nuovo, innovativo e appena registrato parliamo di venti, trenta volte un costo superiore"
Il dato che emerge, alla fine, è che lo studio ha fornito la base scientifica per promuovere nuove ricerche su grandi numeri per verificare ulteriormente in che modo l’eparina può rappresentare un’arma contro il Covid.
La messa della Vigilia di Natale Roma, 24 dicembre 2024 E' ufficialmente cominciato il Giubileo 2025: Papa Francesco ha aperto… Leggi altro
L'informazione della testata giornalistica di LA7 diretta da Enrico Mentana Leggi altro
Preparatevi a scoprire sorprendenti curiosità sulla notte di Capodanno di cui nessuno parla! Da strane tradizioni a una storia sorprendente,… Leggi altro
Un misterioso ragazzo svela dettagli su un presunto flirt con Lorenzo Spolverato del Grande Fratello. Ecco di chi si tratta!… Leggi altro
Presenti anche il principe William e Kate con i figli, il saluto alla folla presente Leggi altro
Preparati per alcune sorprendenti curiosità culinarie che non avresti mai immaginato! Dalle origini bizzarre dei cibi alle strane abitudini alimentari… Leggi altro