Enea e la culla per la vita: le cose vanno raccontate per come stanno

di solobuonumore

Enea e la culla per la vita: le cose vanno raccontate per come stanno

Si chiama Enea, il neonato che è stato lasciato il giorno di Pasqua nella Culla per la Vita della Clinica Mangiagalli del Policlinico di #Milano.

Con lui c’era una lettera firmata dalla madre, ma scritta come se a parlare fosse il piccolo: "Ciao, mi chiamo #Enea. La mamma mi vuole bene, ma non mi può seguire", avrebbe scritto la donna. Il piccolo è stato sottoposto agli accertamenti: è in buone condizioni e al momento si trova nel reparto di Neonatologia dell’ospedale.

"Vivo questo evento anche come una sconfitta a livello sociale, perché in qualche modo non siamo stati in grado di intercettare una madre in grande difficoltà. Madre che, qualora ci ripensasse, siamo pronti ad accogliere e ad assistere" La lettera è stata firmata dalla madre che racconta come il bimbo sia super sano e che era già stato sottoposto a tutti i controlli in ospedale.

Il piccolo #Enea sarebbe nato una settimana fa, pesa 2,6 chili e, fortunatamente, è in buona condizione di salute. Nella lettera la madre ha scritto: "Sono nato in ospedale perché la mia #mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile".

La donna ha poi chiesto di coccolarlo e di non potersi occupare di lui.

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