Elezioni Roma, con Roberto Gualtieri a Massimina: “A Roma non ci saranno più cittadini di serie B”

di solobuonumore

Elezioni Roma, con Roberto Gualtieri a Massimina: “A Roma non ci saranno più cittadini di serie B”

Abbiamo chiesto ai principali candidati a sindaco di Roma di accompagnarci per una passeggiata in periferia, in quartieri lontani dai riflettori dei media, ma non per questo privi di quei problemi che la futura amministrazione si troverà ad affrontare, nel tentativo di sfuggire alle semplificazioni e agli stereotipi che, purtroppo, scattano quasi in automatico quando si parla di "periferie".
Il primo ad accettare è stato il candidato del centrosinistra, l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Con lui siamo stati a Massimina, alla periferia Nord-Ovest della città. Siamo in XII Municipio, qui abitano circa 9.000 cittadini, siamo a 17 chilometri dal centro della città, nel quartiere che detiene il primato di superficie che è stata edificata abusivamente: addirittura il 78%. È stata l’occasione per raccontare le proposte per le periferie romane
 
“Massimina è uno dei tanti quartieri alla periferia di Roma che hanno pochi servizi, qui addirittura ci sono strade dove va completata l’urbanizzazione primaria, cosa che finalmente sta facendo la Regione Lazio. In queste settimane ho visitato varie volte il quartiere, andando proprio lì dove mancano anche i marciapiedi, le strade sterrate sotto i palazzi”, ha spiegato. "Qui possiamo spiegare bene qual’è la nostra idea di città dei 15 minuti: meno tempo per raggiungere gli snodi del trasporto su ferro prima di tutto, e per questo va realizzata la stazione ferroviaria di Massimina, ma anche servizi e luoghi pubblici di aggregazione. Da troppo tempo i cittadini aspettano il centro polifunzionale, la biblioteca e poi il mercato coperto finalmente”.
 
Le periferie al centro dell’idea di futuro della città, la famosa “visione” tante volte evocata. ”I quartieri devono essere luoghi dove chi vi abita gode a pieno dei diritti di cittadinanza. Ci deve essere il verde, gli asili, luoghi dove i giovani si incontrano e possono studiare, presidi sanitari. È necessaria una presenza capillare di spazi pubblici che consenta alle persone una vita meno complicata e di recuperare un tessuto di socialità e di qualità della vita… spesso non ci sono neanche le piazze in quartieri come questo". 
 
"Siamo gli unici che abbiamo quindici programmi dedicati ai territori, uno per ogni municipio che sono molto dettagliati. Invito i cittadini ad andarseli a vedere perché lì possono trovare le nostre proposte quartiere per quartiere, settore per settore. Un programma che è il frutto del coinvolgimento delle realtà sociali, associative, dei comitati di questi quartieri. Qui ci sono centinaia di migliaia di romane e di romani che da troppo tempo sono stati trattati come cittadini di serie B, uomini e donne che devono essere una priorità”.
 
Gualtieri vuole archiviare definitivamente l’immagine del PD come del “partito della Ztl”. "Siamo presenti e radicati in tutti i quartieri e anzi proprio in luoghi come questo stiamo investendo tantissimo in termini di valorizzazione delle energie sociali e territoriali, compiendo scelte programmatiche che fanno la differenza: perché se non si ricuce Roma e non si costruisce una città dove tutti i quartieri hanno gli stessi diritti, la città non riuscirà mai a ripartire, a crescere, ad attirare investimenti. Da uomo di sinistra questa impostazione l’ho praticata anche al Governo, perché coesione e riduzione delle disuguaglianze e crescita e sviluppo, non possono andare separati senza l’una non c’è l’altra".

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