Quelli di Enrico Letta "non sono occhi di tigre, ma strabici. Enrico, il Paese che descrivi non è quello, va riappacificato e non diviso a martellate. Quello che stava succedendo con lo spirito repubblicano di Draghi. Quella di Letta è una strategia folle, una cosa a metà tra il Cln (Comitato Liberazione Nazionale) senza i 5 stelle ma con i sosia dei 5 stelle, la continuazione dei Bertinotti, Turigliatto, Pecoraro Scanio, la maledizione della sinistra che non governa". .Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, parlando dal palco dell’evento a Milano di apertura della campagna elettorale del suo partito e di Italia viva. "Noi continueremo con il metodo, l’agenda e possibilmente con Draghi in persona, non so se è chiaro", ha proseguito il leader di Azione che non ha rinunciato a lanciare una frecciatina anche a Matteo Salvini: "È vicino a Putin. E ora querelami Salvini. Guarda la foto di quando dicevi che davi due Mattarella contro mezzo Putin. In un Paese che ha senso della Patria non avresti rimesso piede sul suolo patrio". .Di Edoardo Bianchi
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