Nuove importanti affermazioni sul coronavirus da parte di , il microbiologo dell’università di Padova. Nei giorni scorsi si era soffermato sulla prossima stagione estiva: “Difficilmente avremo un’estate come quella del 2020, quando dopo il lockdown abbiamo riaperto con pochi casi Covid. Probabilmente quest’anno arriveremo ad inizio maggio con almeno 7-8 mila contagi al giorno, che sono ancora tantissimi. Il numero di morti giornalieri è ancora troppo alto, la salvezza è il vaccino”. Ora ha parlato del ritorno alla vita normale e ha indicato una data precisa. L’esperto si è concentrato anche su coloro che hanno contratto la malattia: “In chi si è ammalato la quantità di anticorpi non necessariamente predice quanto una persona è protetta, si può essere protetti anche in caso di anticorpi relativamente bassi. Lo confermo”. Questa sua affermazione è derivata dopo gli studi condotti per osservare attentamente l’evoluzione dei contagi di Vo’ Euganeo. Ed è emerso un dato interessante. (Continua dopo la foto) Secondo questo studio gli anticorpi rimarrebbero nell’organismo dell’uomo per 9-10 mesi: “A Vo’ le persone si sono infettate solo fino all’ultima settimana di febbraio e poi successivamente nella seconda ondata. Chi aveva anticorpi a maggio si era quindi infettato a febbraio e queste persone le abbiamo ritestate a novembre dimostrando che gli anticorpi persistono con attività neutralizzante. E abbiamo osservato una cosa molto interessante”, ha affermato Crisanti elencando il risultato. (Continua dopo la foto) Sul ritorno alla normalità l’esperto ha affermato ad ‘Agorà’: “Bisogna aspettare ancora un po’ di mesi, ma un ritorno alla normalità per fine agosto è finalmente una previsione realistica. Però è irrealistico pensare di eliminare il virus. Ormai siamo entrati nella giostra evolutiva del virus, possiamo solo cercare di inseguirlo come è stato fatto con quello dell’influenza. Per fine agosto-inizio settembre saremo vicini all’immunità di gregge, che non significherà trasmissione bloccata”. (Continua dopo la foto) ha concluso: “Però possono essere eliminate alcune restrizioni tenendo l’indice di trasmissione basso. Finora siamo riusciti ad eliminare un solo patogeno, il vaiolo, e siamo vicini a farlo con la polio ma ci sono voluti decenni e decenni di vaccinazioni. Non è realistico pensare di eliminare il coronavirus, possiamo controllarlo abbattendo la letalità e mantenendo la sorveglianza delle varianti”. Pubblicato il 29-03-2021 alle ore 18:06.Ultima modifica il 29-03-2021 alle ore 18:06/