La struttura chiamata ‘Lupo Polare’ è a duemila chilometri da Mosca, una delle zone più isolate al mondo
(LaPresse) Mosca cambia versione sulla morte di Aleksei Navalny. Il decesso del dissidente russo sarebbe avvenuto per una sindrome da morte improvvisa. Ma la famiglia di Navalny è certa: il 47enne oppositore di Putin è stato ucciso e accusa le autorità di non volere riconsegnare il corpo alla famiglia per "nascondere le tracce" del delitto. Navalny era detenuto nella colonia penale siberiana IK-3 – vicino al villaggio di Charp, 60 chilometri oltre il Circolo Polare Artico: una struttura soprannominata ‘Lupo Polare’ a circa 2mila chilometri da Mosca.Nelle immagini diffuse da AP, la colonia penale e l’insediamento di Charp in cui Navalny si trovava dallo scorso dicembre e dove ha perso la vita. Il 47enne oppositore di Putin era in prigione dal gennaio 2021, quando era tornato a Mosca dopo essersi ripreso in Germania dall’avvelenamento da agenti nervini di cui aveva attribuito la colpa al Cremlino. Successivamente è stato condannato tre volte, affermando che ogni caso era motivato politicamente, e ha ricevuto una condanna a 19 anni per estremismo. Dopo l’ultimo verdetto, Navalny aveva dichiarato di aver compreso che stava "scontando una condanna all’ergastolo, che si misura con la durata della mia vita o con la durata della vita di questo regime". ( LaPresse/AP – CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/ecco-colonia-penale-ik-3-immagini-carcere-dove-morto-aleksei-navalny/001ad252-ce4d-11ee-8f78-3653236a667d