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Roma, 13 gen. (askanews) – Più informazione, più educazione. La liberalizzazione della pubblicità dei preservativi, per la quale è stata recentemente eliminata l’autorizzazione preventiva da parte del Ministero della Salute, segna finalmente il passaggio ad una informazione libera, elemento fondamentale ai fini dell’educazione sessuale, soprattutto tra i giovani. Il tema della pubblicità nel campo dell’educazione sessuale è infatti molto importante, con evidenti impatti sui percorsi educativi dei giovani. Il 2021, per il benessere sessuale e l’affettività, sarà un anno inevitabilmente impattato dal corso della pandemia, ma l’azione informativa alla luce delle nuove norme non si ferma, anzi si rafforza. E’ il caso di Durex, leader di mercato, che ha scelto uno stile di comunicazione, con linguaggi divertenti, ironici e affini ai giovani, che punta a salvaguare proprio l’aspetto educativo in materia di educazione sessuale. Come conferma Nicolò Scala, Marketing Manager per Italia e Grecia di Durex:
"Durex non rallenterà la sua comunicazione, perchè riteniamo assolutamente importante non abbassare mai la guardia sulla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili. Problema oggi ancora trascurato e troppo sottovalutato".
"Meno del 60% dei giovani in Italia è solito parlare di sessualità con i genitori a casa, e anche nelle scuole l’argomento è ben poco dibattuto. L’età media del primo rapporto in Italia ormai si avvicina ai 15 anni ed è fondamentale educare i ragazzi ancora prima. Per far sì che sappiano fare la scelta giusta, ovvero proteggersi e proteggere".
Tornando ai numeri, solamente 1 giovane su 2 utilizza abitualmente il preservativo. La liberalizzazione pubblicitaria può allora davvero aiutare a fare la differenza per un nuovo "sistema educativo"?"
"Sarà assolutamente possibile perchè abbiamo un brand che è altamente conosciuto tra i giovani e vogliamo poterli intercettare nei luoghi digitali dove trascorrono gran parte del loro tempo libero. Luoghi come TikTok, Twitcher e Snapchat, i nuovi social network che prima non potevano essere frequentati dalle aziende di dispositivi medici. Da oggi sarà possibile e il nostro scopo principale sarà quello di rispondere ai messaggi di prevenzione e sensibilizzazione sull’importanza dell’uso del preservativo come il metodo contraccettivo più efficace nel combattere le infezioni sessualmente trasmissibili".
C’è poi il tema della ricerca delle informazioni sul sesso: i giovani italiani guardano alla rete dove le fake news spesso la fanno da padrone. E c’è anche la questione della pornografia, la cui fruzione anche tra i giovani durante il lockdown è cresciuta con il rischio di generare visioni distorte e pericolose. Ancora Nicolò Scala: "In generale presenta una sessualità finta che può creare solo false aspettative risultando all’origine di prestazioni ansiogene e di conseguenza poco piacevoli. Poi il preservativo viene raramente utilizzato, cosa che può contribuire a rafforzare gli stereotipi negativi legati al condom, al suo utilizzo, e minimizzandone anche l’importanza".