MILANO (ITALPRESS) – “L’Italia può e deve avere un ruolo guida a livello europeo nella lotta alla criminalità organizzata. Siamo all’avanguardia nella legislazione antimafia e nella protezione dei testimoni e dei loro familiari, uno strumento fondamentale per la giustizia sin dai tempi del maxiprocesso”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo al convegno all’Auditorium “Giorgio Gaber” di Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, sul tema “Il ruolo della finanza nella lotta alla mafia”.
“Lo ha riconosciuto il primo ministro olandese Mark Rutte in una sua recente visita a Roma, quando ha annunciato che i ministri olandesi verranno in Italia per imparare dai nostri esperti – ha proseguito Draghi -. L’esperienza accumulata in tre decenni di lotta alle mafie ci ha dotato di strumenti sofisticati, dalle applicazioni più varie. Le norme antimafia italiane possono essere un utile punto di riferimento nella discussione attualmente in corso a livello europeo sulla confisca dei beni degli oligarchi russi”.
“Per sconfiggere le mafie, lo Stato deve essere più presente laddove le mafie provano a sostituirsi alle istituzioni.
Per questo dobbiamo migliorare i servizi, le reti di assistenza sociale. E dobbiamo favorire l’occupazione, soprattutto tra i più giovani, creare opportunità, rafforzare i legami sociali – a partire dai contesti più marginali e svantaggiati – ha detto ancora il premier -. Sono obiettivi al centro dell’azione del Governo, in cima alle nostre priorità. Un esempio simbolico è la confisca e riconversione dei beni sottratti alla mafia. Il PNRR prevede un programma di interventi da 300 milioni di euro. Restituiamo questi beni alla comunità per ospitare nuova edilizia residenziale pubblica, centri culturali per i giovani, asili nido e centri antiviolenza per donne e bambini”.
“Istituiamo un Osservatorio Permanente sui beni sequestrati e confiscati, per garantire un’informazione affidabile e aggiornata. Oggi celebriamo la professionalità, le intuizioni, l’eroismo dei magistrati come Falcone e Borsellino, e degli agenti che hanno lavorato con loro – ha aggiunto il premier -. Nel lungo termine la lotta alla mafia non si può reggere solo sul coraggio dei singoli. La mafia si sconfigge con la cultura della legalità: in famiglia, nelle scuole, sul lavoro, nelle istituzioni. Con lo sviluppo economico, che porti sicurezza, lavoro, fiducia. Con l’impegno dei giovani, degli imprenditori, della società civile. Con la buona amministrazione e la determinazione a estirpare le connivenze che ancora ci sono all’interno delle istituzioni. In questi giorni migliaia di cittadine e cittadini hanno manifestato la loro riconoscenza agli eroi dell’antimafia, la loro vicinanza alle vittime dello stragismo mafioso. Sono i custodi consapevoli dell’eredità di Falcone e Borsellino – ha concluso Draghi -. E’ grazie a loro, ed è grazie a voi, se possiamo guardare al futuro con coraggio, ottimismo, fiducia”.
“Lo ha riconosciuto il primo ministro olandese Mark Rutte in una sua recente visita a Roma, quando ha annunciato che i ministri olandesi verranno in Italia per imparare dai nostri esperti – ha proseguito Draghi -. L’esperienza accumulata in tre decenni di lotta alle mafie ci ha dotato di strumenti sofisticati, dalle applicazioni più varie. Le norme antimafia italiane possono essere un utile punto di riferimento nella discussione attualmente in corso a livello europeo sulla confisca dei beni degli oligarchi russi”.
“Per sconfiggere le mafie, lo Stato deve essere più presente laddove le mafie provano a sostituirsi alle istituzioni.
Per questo dobbiamo migliorare i servizi, le reti di assistenza sociale. E dobbiamo favorire l’occupazione, soprattutto tra i più giovani, creare opportunità, rafforzare i legami sociali – a partire dai contesti più marginali e svantaggiati – ha detto ancora il premier -. Sono obiettivi al centro dell’azione del Governo, in cima alle nostre priorità. Un esempio simbolico è la confisca e riconversione dei beni sottratti alla mafia. Il PNRR prevede un programma di interventi da 300 milioni di euro. Restituiamo questi beni alla comunità per ospitare nuova edilizia residenziale pubblica, centri culturali per i giovani, asili nido e centri antiviolenza per donne e bambini”.
“Istituiamo un Osservatorio Permanente sui beni sequestrati e confiscati, per garantire un’informazione affidabile e aggiornata. Oggi celebriamo la professionalità, le intuizioni, l’eroismo dei magistrati come Falcone e Borsellino, e degli agenti che hanno lavorato con loro – ha aggiunto il premier -. Nel lungo termine la lotta alla mafia non si può reggere solo sul coraggio dei singoli. La mafia si sconfigge con la cultura della legalità: in famiglia, nelle scuole, sul lavoro, nelle istituzioni. Con lo sviluppo economico, che porti sicurezza, lavoro, fiducia. Con l’impegno dei giovani, degli imprenditori, della società civile. Con la buona amministrazione e la determinazione a estirpare le connivenze che ancora ci sono all’interno delle istituzioni. In questi giorni migliaia di cittadine e cittadini hanno manifestato la loro riconoscenza agli eroi dell’antimafia, la loro vicinanza alle vittime dello stragismo mafioso. Sono i custodi consapevoli dell’eredità di Falcone e Borsellino – ha concluso Draghi -. E’ grazie a loro, ed è grazie a voi, se possiamo guardare al futuro con coraggio, ottimismo, fiducia”.
– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).