Disturbi alimentari, liste d’attesa infinite e pochi centri: “Abbiamo bisogno di essere ascoltati”

di solobuonumore

Disturbi alimentari, liste d’attesa infinite e pochi centri: “Abbiamo bisogno di essere ascoltati”

Attraverso la storia di Angela proviamo ad indagare come ci sia bisogno di un supporto concreto ai centri per i disturbi alimentari nel nostro Paese. Iniziò a soffrire di disturbi alimentari a 6 anni, dopo una serie di abusi sessuali da parte di un amico di famiglia. Divenne prima bulimica, poi anoressica, in età adolescenziale arrivarono anche i fenomeni di bullismo. " Pesavo 18 chili e mezzo, i miei parametri vitali erano incompatibili con la vita, divenni autolesionista, non collaboravo con gli psichiatri, volevo solo morire" racconta a Fanpage.it. Poi grazie ad uno psichiatra volenteroso riuscì a tirare fuori tutto quello che aveva dentro e che le generava un enorme senso di colpa. " Fu la mia salvezza, mi bastarono due mesi al centro per rimetttermi in vita" spiega. 

Oggi i fondi della sanità pubblica nazionale per i centri per i disturbi alimentari sono davvero scarsi, solo 10 milioni stanziati dal governo Meloni, dopo aver rischiato un taglio totale dei 24 milioni stanziati nel 2021. C’è bisogno di più centri per ridurre le liste di attesa e di un intervento struttura e non una toppa emergenziale. " Oggi ci sono oltre 4 milioni di italiani che soffronto di disturbi alimentari – spiega a Fanpage.it il dottor Walter Milano – con una mortalità 3 volte superiore alla depressione e alla psicosi. Non si muore di disturbi alimentari, ma si muori se non c’è l’accesso rapido alle cure". 

https://www.fanpage.it/napoli/disturbi-alimentari-in-campania-la-storia-di-angela-potevo-morire-ma-ce-lho-fatta-ora-dateci-aiuto/

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