La dieta chetogenica è una strategia dimagrante e benefica per alcuni parametri metabolici, soprattutto la glicemia.
Si basa su tre principi fondamentali: la riduzione dei carboidrati, l’incremento dei grassi e la relativa chetosi controllata.
La riduzione dei carboidrati si ottiene limitando drasticamente gli alimenti ricchi in glucidi, come cereali, legumi, pasta, pane e frutta molto zuccherina.
L’incremento dei grassi è a carico dei "lipidi buoni", come oli spremuti a freddo, semi oleosi, avocado, cocco e pesce grasso.
Nel contesto di una dieta ipocalorica, questa ripartizione determina l’aumento controllato dei corpi chetonici nel sangue, che sono un vero e proprio scarto acido dei grassi.
L’aumento dei corpi chetonici, detta chetosi, da un lato riduce il senso di fame, ma dall’altro aumenta il lavoro renale e predispone la disidratazione.
Come per qualsiasi altra dieta, gli effetti dimagranti della chetogenica dipendono da quante calorie vengono tolte rispetto al fabbisogno.
Un risultato di dimagrimento, diciamo, ottimale, potrebbe essere tra il due e il quattro percento del peso iniziale ogni mese; ma questo dipende, ovviamente, della massa grassa iniziale del soggetto.
Facciamo ora un esempio pratico di menu giornaliero.
– A colazione, una tazza di latte o uno yogurt e due fette di pane di segale con bresaola.
– A metà mattina un pugno di mandorle.
– A pranzo una porzione di merluzzo e zucchine cotti a vapore e una porzione piccola di frutta.
– A metà pomeriggio due cubetti di parmigiano.
– A cena una porzione di pollo alla piastra con dell’insalata e una porzione piccola di frutta.
– Se in tarda serata la fame incalza, è possibile inserire un altro spuntino, come un pugnetto di olive, dei fiocchi di latte, mezzo avocado, un uovo sodo o una scatoletta di tonno in salamoia.
Alcuni consigliano di alternare tre giorni di dieta chetogenica ferrea ad un giorno di ricarica di carboidrati, mentre per altri sarebbe controproducente e suggeriscono invece di adottare una chetosi più leggera, stringendo meno i carboidrati.
In ogni caso, è sempre consigliabile supportarla con integratori salini e vitaminici.
Concludiamo evidenziando che la dieta chetogenica non è adatta a tutti, e non è esente da effetti collaterali.
È sconsigliata in gravidanza, allattamento, crescita, in caso di malattie, nei disturbi del comportamento alimentare, durante certe terapie farmacologiche e se si pratica sport intenso.
Perdipiù, è spesso responsabile di mal di testa, debolezza generalizzata e altri sintomi disagevoli.
Anche per questo, sarebbe meglio evitare il fai da te, optando per il servizio di un professionista del settore, ancora meglio se specializzato in questo tipo di approccio nutrizionale.
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