Denise Pipitone, ancora novità sul caso della bambina scomparsa nel 2004. La trasmissione Chi l’ha visto è tornata sul caso della bambina siciliana di Mazaro del Vallo scomparsa nel lontano 2004. Ma il caso della scomparsa sembra procedere su un filo invisibile che si collegherebbe anche alla storia di una giovane ragazza russa, che ha lanciato un appello in diretta tv. Il suo nome è quello di Olesya Rostova. Sarebbe cresciuta in un orfanotrofio da quando aveva compiuto l’età di 5 anni. Olesya, si apprende su Leggo, sostiene di essere stata rapita da piccola e di non avere ulteriori ricordi della sua infanzia: “Mammina mia, non ti ho mai dimenticata. Vorrei conoscerti e trovarti”; queste le parole di Olesya durante l’appello lanciato durante il programma russo andato in onda il 23 marzo. (). Oggi la ragazza ha compiuto ben 20 anni e il ‘caso’ rimbalza ovunque, raggiungendo persino la trasmissione di Rai3 Chi l’ha visto? condotta da Federica Sciarelli. Olesya infatti oltre ad assomigliare a Piera Maggio, è una ragazza di 20 anni, la stessa età che avrebbe appunto Denise Pipitone. Oltre alla somiglianza con Piera e oltre la corrispondenza con l’età che avrebbe oggi Denise, un terzo dettaglio non passa inosservato. Sempre su Leggo si apprende: “Olesya non ha mai detto di conoscere l’italiano”. (). Un dettaglio non del tutto irrilevante posto che la piccola Denise sapesse anche il dialetto siciliano. E sempre dalla testata giornalistica si apprende che in Russia “stanno seguendo altre piste”, infatti “nel villaggio di Shelkovskaya, nel distretto di Kargopol, 16 anni fa è stata rapita una bimba e anche la madre assomiglia a Olesya”. E a tal proposto, non potevano mancare la dichiarazioni dell’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta. (Continua a leggere dopo le foto). Il legale della mamma di Denise ha affermato che “se il gruppo sanguigno di Olesya dovesse risultare compatibile con quello di Denise, si procederà al prelievo del Dna della giovane russa”. Dunque in un post pubblico, la stessa Piera Maggio si dichiara: “Vogliamo rimanere con i piedi per terra, cautamente speranzosi anche perché le segnalazioni passate ci hanno mostrato che l’illusione non porta a nulla. Vogliamo conoscere la verità e aspettiamo l’esito del Dna. È l’unica soluzione per fugare ogni dubbio”. Pubblicato il 02-04-2021 alle ore 10:46.Ultima modifica il 02-04-2021 alle ore 10:46/