Milano, 24 giu. (askanews) – Il Pnrr apre strade nuove al sistema energetico nazionale, da intraprendere con coraggio perché si tratta di un percorso tracciato in modo chiaro e definito: all’indomani dell approvazione del documento italiano da parte dell’Unione Europea il mondo scientifico, le imprese e gli operatori entrano nei dettagli del Pnrr per valutarne opportunità e ricadute.
Occasione di confronto sul tema si è avuta a Piacenza nel corso della manifestazione "zeroEmission", primo evento fieristico in cui il mondo dell energia si è ritrovato finalmente anche in presenza, dopo un lungo periodo di appuntamenti a distanza.
Maurizio Delfanti, amministratore delegato di RSE, Ricerca Sistema Energetico, che ha aperto la sessione dei convegni di studio. "Il Piano nazionale contiene moltissime misure che indirizzeranno gli investimenti nel settore prossimi anni sia per le infrastrutture sia per le reti, e anche su alcune iniziative nuove come le comunità per l’energia, l’agri-fotovoltaico, l’idrogeno. Sono tutti indirizzi nuovi che il nostro Paese ha voluto assumere in linea con le tendenze continentali e le direttive europee – ha detto Delfanti – Sono tutte strade sulle quali dobbiamo progressivamente spingerci e avventurarci, ma con coraggio e con la consapevolezza di essere all’interno di un percorso ben tracciato. Il Pnrr prevede investimenti per i prossimi cinque anni, ma è armonico con il Pniec che ci porta al 2030, e anche con la long term strategy che dovrà portarci al 2050".
Nel corso del dibattito sul Pnrr, da più voci è stato però sottolineato il disallineamento tra i target di energia da rinnovabili previsti dal Pniec e la reale tabella di marcia sulle nuove installazioni. Una criticità che potrebbe rendere irraggiungibili gli obiettivi di transizione fissati dal Pnrr, malgrado le risorse messe a disposizione. "Il ritardo che abbiamo accumulato non è un tema tanto, o soltanto, di risorse – spiega Delfanti – è soprattutto un tema di semplificazioni; di nuova capacità di governare un sistema in cui ciascuno di noi deve capire che bisogna rinunciare a qualcosa per il bene comune. Per esempio dobbiamo ripensare il processo autorizzativo guardando ai tantissimi terreni agricoli non usati. Impiegare anche solo una piccola quantità di questi terreni sarebbe sufficiente a realizzare gli obiettivi del Pniec. Ma dobbiamo ripensare anche a come rendere armonico lo sviluppo del fotovoltaico con l’agricoltura, e ancora a come coinvolgere i territori affinché la crescita delle rinnovabili sia vissuta positivamente anche a livello locale. Sono queste le direzioni lungo cui muoversi se si vuole passare da istallare 0,8GW l’anno a 8 GW, ovvero il ritmo di nuove fonti rinnovabili che dobbiamo sviluppare da qui al 2030 per centrare gli obiettivi del Pniec".
Rse, in qualita di partner scientifico della manifestazione, ha proposto una serie di approfondimenti sui temi attualita per il settore, con l obiettivo di fornire, anche attraverso gli interventi dei propri esperti, elementi di corretta e aggiornata informazione. Tra le altre tematiche affrontate in incontri di lavoro specifici anche una serie di approfondimenti su il tema dell’accumulo elettrochimico, sulla mobilità elettrica, e sulle Comunita dell Energia.
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