MILANO (ITALPRESS) – “Ogni settimana che passa, tutti i sondaggi ci danno in crescita. La nostra è la prima forza politica che ha definito le liste e stiamo correndo perchè abbiamo la necessità di far passare il nostro messaggio. Penso che per questa sfida lo spazio ci sia”. Lo ha detto Cateno De Luca, leader di “Sud chiama Nord”, capolista di “Libertà” alle elezioni europee e sindaco di Taormina, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress, in vista delle elezioni europee.
“La nostra libertà – ha spiegato – ci ha portato a creare la costellazione di 19 movimenti civici per lanciare la sfida a quella che per noi è un’Europa liberticida. Il comune denominatore è molto semplice: meno Europa e più Italia, meno Europa e più sovranità, meno Europa e più federalismo, più autonomia”. I movimenti coinvolti “non condividono più questa Europa e non accettano che l’Europa non faccia il suo mestiere”, ha affermato.
“Per i migranti – ha proseguito – fa la Cenerentola, per la politica comune di difesa non se ne parla affatto però interviene sulle libertà nel mondo agricolo. Ha deciso ormai di farci mangiare carne sintetica. Non è questa l’Europa che hanno pensato nel 1955, nata con un caffè a Taormina e poi con la conferenza di Messina”.
“Noi – ha aggiunto il leader di ‘Sud chiama Nord’ – rappresentiamo un nuovo meridionalismo e non controlliamo voti. Il nostro consenso deriva dalla buona amministrazione: abbiamo una cinquantina di sindaci che abbiamo eletto contro tutti. Siamo l’espressione autentica – ha continuato – di quello che è stato l’Appello ai liberi e forti di Sturzo. Autonomisti, federalisti, lo abbiamo dimostrato sul campo. Non condividendo questo sistema – ha proseguito -, lo abbiamo lottato e abbiamo dimostrato che all’interno delle istituzioni si può fare buona amministrazione. Il motivo oggi per votare Libertà è dare forza a un movimento che non si sta allineando e che non intende continuare sulla scia del vedere l’Italia asservita a questa Europa e soprattutto invoca in tutte le sedi la pace, rispetto alla lobby delle armi e della guerra”.
Sul piano economico, “noi siamo lo Stato più indebitato nell’ambito dell’Unione europea”, ha affermato. “Il nostro punto di debolezza – ha evidenziato – è che continuiamo a fare leggi di stabilità con i ‘pagherò’ e continuiamo a farle per pagare gli interessi sul debito, che continua ad aumentare. Siamo una parte debole in Europa ed è ovvio che purtroppo non c’è stato un approccio serio per le politiche economico-finanziarie”.
“Draghi presidente della Commissione europea? Certo. Per uno Stato come l’Italia che ha bisogno di essere messo sotto tutela – ha sottolineato De Luca – non c’è cosa migliore di Draghi. Poi ho riserve su altri fronti ma sono cosciente della situazione in cui siamo e avere Draghi che ci possa tutelare per la fase che stiamo vivendo è cosa buona e giusta”.
Nella lista “Libertà” c’è anche Sergio De Caprio, detto Capitano Ultimo, che ha deciso di scoprire il volto in occasione della campagna elettorale. “E’ stato un gesto che ha fatto spontaneamente nell’assemblea. Io – ha spiegato De Luca – l’ho solo convinto a candidarsi: gli ho chiesto di scendere in campo personalmente. Siamo rimasti tutti sorpresi perchè non aveva comunicato questa scelta così forte”.
Una riflessione anche sulla Sicilia. “Farò il presidente della Regione Siciliana. Non l’ho deciso io: gli elettori già mi hanno assegnato il secondo posto due anni fa quando ho lanciato la sfida a quello che definisco ‘sistema politico-mafiosò. Oggi stiamo andando avanti su questa scia”, ha detto.
“La nostra libertà – ha spiegato – ci ha portato a creare la costellazione di 19 movimenti civici per lanciare la sfida a quella che per noi è un’Europa liberticida. Il comune denominatore è molto semplice: meno Europa e più Italia, meno Europa e più sovranità, meno Europa e più federalismo, più autonomia”. I movimenti coinvolti “non condividono più questa Europa e non accettano che l’Europa non faccia il suo mestiere”, ha affermato.
“Per i migranti – ha proseguito – fa la Cenerentola, per la politica comune di difesa non se ne parla affatto però interviene sulle libertà nel mondo agricolo. Ha deciso ormai di farci mangiare carne sintetica. Non è questa l’Europa che hanno pensato nel 1955, nata con un caffè a Taormina e poi con la conferenza di Messina”.
“Noi – ha aggiunto il leader di ‘Sud chiama Nord’ – rappresentiamo un nuovo meridionalismo e non controlliamo voti. Il nostro consenso deriva dalla buona amministrazione: abbiamo una cinquantina di sindaci che abbiamo eletto contro tutti. Siamo l’espressione autentica – ha continuato – di quello che è stato l’Appello ai liberi e forti di Sturzo. Autonomisti, federalisti, lo abbiamo dimostrato sul campo. Non condividendo questo sistema – ha proseguito -, lo abbiamo lottato e abbiamo dimostrato che all’interno delle istituzioni si può fare buona amministrazione. Il motivo oggi per votare Libertà è dare forza a un movimento che non si sta allineando e che non intende continuare sulla scia del vedere l’Italia asservita a questa Europa e soprattutto invoca in tutte le sedi la pace, rispetto alla lobby delle armi e della guerra”.
Sul piano economico, “noi siamo lo Stato più indebitato nell’ambito dell’Unione europea”, ha affermato. “Il nostro punto di debolezza – ha evidenziato – è che continuiamo a fare leggi di stabilità con i ‘pagherò’ e continuiamo a farle per pagare gli interessi sul debito, che continua ad aumentare. Siamo una parte debole in Europa ed è ovvio che purtroppo non c’è stato un approccio serio per le politiche economico-finanziarie”.
“Draghi presidente della Commissione europea? Certo. Per uno Stato come l’Italia che ha bisogno di essere messo sotto tutela – ha sottolineato De Luca – non c’è cosa migliore di Draghi. Poi ho riserve su altri fronti ma sono cosciente della situazione in cui siamo e avere Draghi che ci possa tutelare per la fase che stiamo vivendo è cosa buona e giusta”.
Nella lista “Libertà” c’è anche Sergio De Caprio, detto Capitano Ultimo, che ha deciso di scoprire il volto in occasione della campagna elettorale. “E’ stato un gesto che ha fatto spontaneamente nell’assemblea. Io – ha spiegato De Luca – l’ho solo convinto a candidarsi: gli ho chiesto di scendere in campo personalmente. Siamo rimasti tutti sorpresi perchè non aveva comunicato questa scelta così forte”.
Una riflessione anche sulla Sicilia. “Farò il presidente della Regione Siciliana. Non l’ho deciso io: gli elettori già mi hanno assegnato il secondo posto due anni fa quando ho lanciato la sfida a quello che definisco ‘sistema politico-mafiosò. Oggi stiamo andando avanti su questa scia”, ha detto.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).