Si sono incontrati a 14 anni per la prima volta, ignari che il destino non li avrebbe mai più separati. Hanno scritto una delle pagine più incredibili della storia del calcio italiano, trascinando la Sampdoria alla vittoria di un impronosticabile scudetto grazie ai loro gol. È passata una vita da quel miracolo sportivo, ma oggi i “gemelli del gol” si sono ritrovati, non più in campo ma in panchina, sempre con la stessa voglia di sfidare i più forti e uscirne vincitori. Dalle macerie lasciate da annate fallimentari, Roberto Mancini ha ricostruito l’Italia, ma non avrebbe affrontato l’ennesima sfida impossibile della carriera senza Gianluca Vialli, l’amico di una vita. L’hanno fatto a Genova, quando poco più che ragazzini erano arrivati a vestire la maglia blucerchiata, finendo per stringere un patto inscindibile: non avrebbero lasciato il club senza vincere lo scudetto. Lealtà, rispetto e spirito di sacrificio: sono questi i valori che Vialli e Mancini hanno riportato in Nazionale e che i loro ragazzi hanno mostrato in campo, conquistando nuovamente il cuore degli italiani. 30 anni dopo il trionfo di Genova, Vialli e Mancini hanno l’occasione di scrivere una nuova favola, ma a prescindere da come andrà, la loro storia rimarrà per sempre il simbolo della vera amicizia, l’unico sentimento in grado di resistere agli urti del tempo e di superare qualsiasi ostacolo.
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