Dal casolare al supermercato, i 200 passi della madre di Alex, il bimbo ucciso a Città della…

di solobuonumore

Dal casolare al supermercato, i 200 passi della madre di Alex, il bimbo ucciso a Città della…

La madre del bambino è stata fermata con l’accusa di aver ucciso il figlio, di due anni. Nel supermercato non ci sono fiori sulla cassa dove la donna ha posto il corpo del figlio; fuori dal casolare dove si è consumato l’omicidio, bigliettini, un orsetto e la scritta: «Non te lo meritavi»

DALLA NOSTRA INVIATACITTA’ DELLA PIEVE — Ecco il percorso che Erzesbet Bradacs — una donna di 44 anni, di origini ungheresi, fermata con l’accusa di aver ucciso il figlio — ha compiuto con il piccolo Alex, già colpito a morte da 9 coltellate.
Dal casolare diroccato e disabitato che ha fatto da sfondo alla morte del bimbo di due anni, al supermarket della Ludl di Po Bandino, dove è entrata gridando «aiuto» sono meno di duecento metri.
Ma domenica mattina, a distanza di meno di 48 ore dalla morte, quanto è avvenuto sembrava già lontanissimo.
Neanche un segno a indicare il nastro trasportatore della cassa chiusa dove il piccolo è stato deposto dalla madre prima del disperato tentativo di rianimazione dei sanitari del 118.
«È successo lì» indica una commessa, a chi glielo chiede. Senza aggiungere altro.
Mentre la gente in coda, anche famiglie con bambini, non dà peso a quello che è successo.

I fiori per Alex però sono stati portati da passanti commossi di fronte al cancello arrugginito e cadente del casolare che venerdì era aperto.
Eszrebet, secondo quanto ricostruito dalle telecamere di sicurezza, è arrivata ed entrata da lì, venerdì in mattinata. Sola, con Alex nel passeggino. Sembra che abbiano anche mangiato qualcosa. E poi, secondo il suo racconto, l’ha messo a dormire su una coperta, fasciatoio di fortuna, sul lato posteriore del casolare nascosto alla vista delle auto che passavano. Nessun altro è stato visto entrare o uscire.
È lì che sono state trovate le tracce dell’omicidio. Assieme alla felpa della donna insanguinata e alla maglietta di Alex con i tagli.
Lunedì il gip dovrà decidere la convalida dell’arresto chiesta dal pm Manuela Comodi.
Intanto si cerca il padre, ungherese, di Alex per capire se il gesto sia stata una vendetta della donna contro il fatto che lui avesse chiesto l’affidamento del bambino. Nella chat di Whatsapp lei aveva inviato la foto del bambino ferito.
Tra i messaggi lasciati tra i fiori per Alex uno dice: «Non te lo meritavi» ( Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/dal-casolare-supermercato-200-passi-madre-alex-bimbo-ucciso-citta-pieve/07ee5be6-243d-11ec-89bc-6ae28c3c6849

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