Milano, 8 ott. (askanews) – Ci sarà anche il casco da gara di Valentino Rossi a fare da testimonial nel rinnovato iLab Chimica del Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano, aperto al pubblico da sabato 9 ottobre 2021.
Un nuovo spazio per l’educazione alle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) per mostrare la chimica come non l’abbiamo mai vista, quasi un gioco accattivante per sedurre i più giovani, mostrando il lato simpatico di reazioni e provette.
Il direttore del museo, Fiorenzo Galli.
"Noi abbiamo 14 laboratori, il nostro scopo è quello, da un lato, di generare attraverso la frequentazione di questi laboratori è un percorso di orientamento per i giovani che possono avere appunto idea di quella che è la loro vocazione in termini di scelte, di studi e quindi, un domani, professionali. E questo, sui grandi numeri, genera naturalmente la possibilità, per il mondo scolastico, di diminuire i termini dell’abbandono e questo vale anche per il mondo universitario e, per il sistema d’impresa, di ricevere un numero sempre più ampio di giovani che abbiano fatto una scelta consapevole, matura o maturata nel tempo, in ragione di quella che è appunto la loro attitudine professionale, quindi di avere dei giovani più preparati e più motivati".
Il nuovo laboratorio nasce dalla collaborazione tra il museo milanese e PPG, multinazionale che opera da oltre 135 anni nel settore dei rivestimenti, vernici e materiali speciali.
Andrea Giunta, Vice president Science and Technology, Color and Corporate di PPG.
"Ci aspettiamo che i giovani riescano ad avere un idea di quello che gli aspetta nel mondo del colore, nel mondo della chimica – ha aggiunto Giunta – e ci aspettiamo anche di vederli crescere in maniera meno vaga rispetto a quello fatto fino a oggi".
Al centro del laboratorio, tra provette e reagenti, tre piattaforme circolari dove, assistiti dagli addetti del Museo, i visitatori, potranno tecnicamente toccare con mano gli effetti della chimica.
"La componente tecnica è fondamentale – ha concluso Galli – naturalmente questo riguarda lo sviluppo delle professioni ma deve legarsi a un idea umanistica del mondo del lavoro e, in generale, della società. Noi abbiamo una visione antropologica, essere in un museo tecnico-scientifico significa approcciare il termine tecnica e scienza anche con una metodologia decisamente legata anche a quello che noi chiamiamo umanesimo, quindi all essere umano in un contesto sociale. La cultura, io dico sempre, è l organizzazione che noi ci diamo per vivere meglio non soltanto la conoscenza specifica di una componente di questo valore complessivo".
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