Si sono svolti a Roma gli stati generali della cultura di destra, organizzati dal centro studi Nazione Futura. Ospite d’onore dell’evento il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ma all’evento si sono fatti vedere tutti gli esponenti di spicco del pensiero conservatore: da Pietrangelo Buttafuoco ad Alessandro Giuli, da Pier Francesco Pingitore a Marcello Veneziani, fino a Francesco "Osho" Palmaroli e Pippo Franco. In sala è spuntato anche l’ex responsabile nazionale di Casapound Davide Di Stefano, che però ha assicurato di partecipare alla kermesse, solo come cronista. Obiettivo della manifestazione, sfruttare l’onda lunga della vittoria elettorale di Giorgia Meloni, per mettere le basi di una nuova stagione culturale della destra, in grado di sradicare la presunta occupazione da parte della sinistra, delle "stanze dei bottoni" nel mondo delle arti, della letteratura, del cinema, del giornalismo e della tv. E se rispetto al passato, sono affievoliti gli attacchi contro "l’egemonia culturale" della sinistra storica, il nuovo nemico viene identificato nel "conformismo" dell’ideologia woke e gender.
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