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Da Leonardo a Picasso, l’arte geniale dello scarabocchio

Roma, 18 mar. (askanews) – L’arte dello scarabocchio e del disegno libero, un gesto liberatorio, che nel ‘900 è entrato a pieno titolo nel panorama artistico figurativo: ma anche nei secoli passati i pittori, anche i più grandi, lo praticavano, in modo informale, con un’ironia e una libertà ben diverse da quelle delle rappresentazioni ufficiali. Ora una mostra a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma, esplora fino al 22 maggio 2022 questo mondo straordinario e poco conosciuto. Molte volte, soprattutto per i pittori più antichi, letteralmente nascosto sul retro dei dipinti.

È il caso del veneziano Giovanni Bellini, attivo fra fine ‘400 e inizio ‘500, di cui nella mostra viene esposto un dittico su legno rappresentante due santi su fondo dorato.

Francesca Alberti, curatrice della mostra, spiega: "Se giriamo dietro alle tavole, quel che scopriamo è tutta una serie di disegni in palinsesto che non hanno davvero niente a che fare con il davanti, e che esplorano un disegno estremamente libero. Un disegno che assume forme grottesche: lo vediamo qui con questo santo, lo stesso che è dall’altra parte con la mitra, che sul retro diventa una figura grottesca su due gambe".

La mostra entra così in un territorio affascinante e ricco di implicazioni psicologiche, indagando il rapporto fra ciò che è esposto davanti a tutti, la "regola" del momento storico, ad esempio il Rinascimento, e ciò che c’è dietro o ai margini, e dalla mente dell’artista emergono forme più libere, a volte incontrollate, a volte addirittura automatiche, ricche di ironia e di gioco. "Questo è un disegno alla pietra rossa, e poi sopra ce n’è uno alla pietra nera. E vediamo come questi fogli erano usati e riutilizzati e come il gesto poteva liberarsi e a volte dare delle sorprese e un rilascio della tensione. Era molto importante rilasciare la tensione che c’è durante il disegno per poi tornare a disegnare".

Gesti artistici privi di tempo, che scaturiscono dalla parte più profonda e assoluta della mente degli artisti, liberi dai condizionamenti dello stile e delle mode. E che avvicinano i grandi maestri del passato, da Leonardo a Pontormo a Michelangelo, agli artisti del ‘900 o contemporanei, come Picasso, Basquiat e Cy Twombly.

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